valle dei laghi 

Una mostra e un libro su Colombelli

VALLE DEI LAGHI. In concomitanza con la mostra del pittore di Lasino Mario Colombelli, ospitata da oggi all’11 agosto nel prestigioso palazzo Trentini, viene pubblicato a cura di Renzo Francescotti...



VALLE DEI LAGHI. In concomitanza con la mostra del pittore di Lasino Mario Colombelli, ospitata da oggi all’11 agosto nel prestigioso palazzo Trentini, viene pubblicato a cura di Renzo Francescotti un volume che raccoglie i quasi 50 anni di esperienze artistiche del noto pittore. Lombardo d’origine (nativo di Gorgonzola) e di formazione artistica (Accademia di Belle Arti di Brera) si trasferisce a 24 anni per amore di Francesca (sua moglie) in Trentino, fissando la sua residenza a Lasino. Intraprende quindi l’attività d’insegnante di educazione artistica nella scuola media e dopo questo rodaggio formativo, che lo porta a contatto con il mondo adolescenziale, mette a disposizione la sua passione per l’insegnamento nei diversi licei (Rosmini di Rovereto, Leonardo Da Vinci e Galileo Galilei di Trento), introducendo ancora quando erano un tabù per la didattica, accanto degli usuali strumenti audiovisivi, l’utilizzo delle tecnologie informatiche. Colombelli si sta godendo da una decina d’anni la meritata pensione, ma non ha mai definitivamente staccato con la didattica dell’arte, visto che è gettonatissimo come relatore in numerosi corsi per gli amanti della pittura e dell’arte in generale (ad Arco, Riva, Mezzocorona, Vezzano). L’artista di Lasino - ricorda Francescotti - ha iniziato il suo lungo “viaggio pittorico” nel 1970 con una serie di quadri legati alla natura e alla terra, che lo avvicina alla pittura futurista ed in particolare a Depero, però con uno stile personale inconfondibile, che ne evidenzia “peculiarità e differenze”. Al di là dei diversi temi e soggetti della sua espressione artistica, certamente quello della sua terra di adozione (la valle di Cavedine) è il più conosciuto. Oltre agli scorci, sia a china e pennino che ad olio, vanno ricordate la grande pala nel battistero di Lasino del 1985 e la serie di 5 tele, commissionate nel 1986/87 dal Comune di Cavedine, in cui vengono riprodotte le manifestazioni più importanti di ogni frazione. Particolarmente interessante quella del carnevale di Cavedine, in cui si riconoscono nella marea di gente che affolla la centrale piazza Italia l’allora sindaco Camillo Bertè e “El Castrin”, il bandito “buono” della valle dei Laghi, che dopo aver 29 anni di carcere visse i suoi ultimi anni a Cavedine, aiutato dalla comunità. (m.b.)













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