Agricoltura

Un secondo impianto per la pulizia dei mezzi agricoli a Lavis

Dopo il successo di Mezzocorona, si punta ora a realizzare un impianto di lavaggio per atomizzatori in zona Torbisi. Un intervento da oltre 350.000 euro che dovrebbe servire le zone produttive a Sud della Rotaliana e a Nord di Trento. L’obiettivo è diminuire l’impatto dell’agricoltura sul territorio, sostiene Consorzio Trentino di Bonifica


Carlo Bridi


TRENTO. Il problema del lavaggio dei mezzi agricoli, atomizzatori in particolare, è uno dei tanti problemi che devono affrontare gli imprenditori agricoli particolarmente della Valle dell’Adige. Il Consorzio Trentino di Bonifica sta affrontando in modo razionale il problema da alcuni anni. É di oltre 15 mesi fa l’inaugurazione del primo impianto di lavaggio a Mezzocorona e ora si punta a realizzare un secondo impianto a Lavis altra tappa di un progetto che dovrebbe coprire tutta la Valle dell’Adige.

Il progetto esecutivo del secondo impianto è stato presentato alla Cantina Lavis ad un folto pubblico di produttori agricoli, soci della Cantina La-Vis e dei Consorzi di Miglioramento Fondiario Avisiano e di Pressano. Questo andrà a servire le zone produttive a Sud della Rotaliana e a Nord di Trento ed è stato redatto dal Consorzio Trentino di Bonifica. Esso prevede l’approntamento di una struttura prefabbricata con una piazzola coperta di lavaggio, i relativi container per l’utilizzo delle acque e un caricabotte per il riempimento degli atomizzatori che verrà realizzata in località Torbisi, nel settore settentrionale della borgata e poco a valle della statale del Brennero. Il terreno individuato, di proprietà della Provincia autonoma di Trento, risulta facilmente accessibile dai mezzi meccanici in un punto defilato rispetto al traffico veicolare.

Il progetto esecutivo, frutto di un accordo fra Consorzio Trentino di Bonifica, Comune di Lavis e Provincia autonoma di Trento è stato presentato dal Presidente dell’ente Luigi Stefani e dal direttore Michele Bernabé. Entrambi si sono soffermati sulla valenza strategica del lavaggio degli atomizzatori al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza e di qualità delle acque partendo dalla positiva esperienza dell’impianto realizzato dallo stesso CTB a Mezzocorona, struttura che copre le esigenze di un territorio di circa 1500 ettari. «Grazie a questo primo impianto a circuito chiuso – ha spiegato il Presidente Stefani – siamo riusciti a concentrare in un unico punto i lavaggi dei mezzi agricoli, garantendo i massimi livelli di sicurezza ed evitando la pratica errata di ricorrere alla pulizia delle attrezzature all’interno degli spazi aziendali». Un risultato significativo, confermato dai prelievi effettuati dall’APPA (Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente), che ha spinto il CTB alla progettazione di nuovi impianti lungo l’asta dell’Adige al fine di migliorare l’impatto complessivo dell’agricoltura rispetto all’ambiente e alle comunità locali.

Come a Mezzocorona, l’impianto di Lavis sarà dotato di tutte le tecnologie atte a garantire il recupero del 95% delle acque utilizzate all’interno di una struttura a circuito chiuso senza alcuna dispersione nell’ambiente, mentre la restante frazione residua, pari al 5%, verrà progressivamente stoccata in appositi container per essere inviata successivamente presso impianti dedicati al trattamento speciale. «Nel corso del primo anno di attività del lavaggio di Mezzocorona – ha ricordato il direttore del CTB – sono stati prodotti poco meno di 4 metri cubi di rifiuto speciale a fronte di oltre 2000 lavaggi di mezzi agricoli».

A completamento dell’opera prevista nel comune di Lavis verrà predisposta una recinzione in legno e una siepe, mentre l’intera struttura verrà dotata di telecamere ed impianti automatizzati per consentirne l’utilizzo tramite chiavetta elettronica di accesso 24 ore su 24. Il costo dell’impianto prevede un investimento complessivo di 354.000 euro Iva inclusa i quali verranno coperti parzialmente da un intervento del GAL (Gruppo di Azione Locale del Trentino centrale) con fondi PSR e FEASR nella misura di 199.900 euro. La parte restante verrà coperta con l’emissione di ruoli di pagamento di durata pluriennale ai possessori di fondi agricoli nel fondovalle dell’Adige che rientrano nel bacino di utenza del nuovo impianto che si estende su una superficie potenziale di 1200 ettari. L’appalto dei lavori nelle prossime settimane mentre la realizzazione definitiva dell’opera è prevista per fine estate.













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