faver - prima proiezione al molin de portegnach 

“Muss per forza”, il documentario su chi è rimasto

VAL DI CEMBRA. «E allora ha detto: “io parto, ma dove vado se parto? Sempre ammesso che parto”». La canzone del 1974 di Cochi e Renato rappresentava con ironia il dubbio di chi si trovava ad...



VAL DI CEMBRA. «E allora ha detto: “io parto, ma dove vado se parto? Sempre ammesso che parto”». La canzone del 1974 di Cochi e Renato rappresentava con ironia il dubbio di chi si trovava ad affrontare la decisione della vita: emigrare e lasciare la propria terra per cercare lavoro, o restare, nonostante le difficoltà?

Questa sera, alle 20.30 al Molin de Portegnach di Faver, c’è la prima proiezione assoluta di “Muss per forza: voci controvento in Valle di Cembra”, il nuovo documentario di Barbara Fruet e Stefania Viola. Ci sono molti motivi – a volte generali e a volte del tutto personali – per decidere di partire. O al contrario per restare. Sono due lati della stessa medaglia, che Barbara e Stefania hanno deciso di raccontare in due documentari sulla val di Cembra. Il primo – “Senza far rumore”, premiato dal Museo di San Michele al Trento film festival – era dedicato appunto a chi ha deciso di partire, ieri e oggi. Il nuovo documentario – “Muss per forza” – è la naturale continuazione: mostra le storie, i vissuti, le paure, le debolezze e il coraggio di chi invece ha scelto di restare. I due lavori sono stati finanziati dalla Piattaforma delle resistenze contemporanee, il progetto culturale che unisce alcune cooperative sociali della regione. E hanno uno scopo in comune: ragionare sul futuro della val di Cembra. Che oggi, sostengono le due ragazze, è di fronte a un bivio: fra rischio spopolamento e voglia di rilancio. (d.e.)













Scuola & Ricerca

In primo piano