LAVIS. Sfilata per le vie del centro storico di Trento e poi raduno sotto la fontana del Nettuno per una ventina di lavoratori iscritti a Adl Cobas e impiegati nell’impianto di trattamento dei rifiuti gestito da Ricicla Trentino a Lavis. Guidati dal responsabile del sindacato Roberto Malesani, accompagnati da alcuni attivisti del Centro Sociale Bruno, con microfono ed impianto audio, i lavoratori – assunti tramite un’agenzia interinale e poi indirizzati all’azienda di Lavis - hanno parlato alla gente, che nonostante l’ora ed il sole a picco, si è fermata ad ascoltarli. I lavoratori presenti ieri in piazza Duomo, sono tutti stati assunti dall’agenzia interinale Gi Group e chiedono un netto miglioramento delle condizioni lavorative, in quanto, hanno affermato, non vengono loro forniti gli adeguati dispositivi di protezione individuale e spesso sono costretti a selezionare i rifiuti senza guanti o con grembiuli non idonei “per non rallentare le operazioni”. Altra recriminazione sull’orario di lavoro settimanale che hanno dichiarato essere di 40 ore dal lunedì al venerdì mentre il sabato non percepiscono le maggiorazioni. Come ha detto Malesani – che ha ottenuto dall’azienda Ricicla Trentino un incontro a luglio – “nello stabilimento c’è una netta maggioranza di lavoratori somministrati rispetto ai dipendenti diretti e questo è in contrasto con le norme che prevedono un limite massimo di lavoratori a tempo determinato o somministrati del 20% rispetto a quelli a tempo indeterminato”. Con il presidio in piazza Duomo hanno voluto comunicare “il loro disagio e la discriminazione di cui sono vittime” e “far giungere la loro voce a enti e istituzioni che beneficiano del servizio di Ricicla Trentino». (c.l.)