lavis - oggi l’intitolazione 

Il rifugio antiaereo sarà monito perenne

LAVIS. Sarà il suono di 118 campane ad accompagnare oggi i lavisani al rifugio antiaereo. 118 come il numero dei morti durante la Grande Guerra, provenienti da Lavis e dalle frazioni. Un pezzo di...



LAVIS. Sarà il suono di 118 campane ad accompagnare oggi i lavisani al rifugio antiaereo. 118 come il numero dei morti durante la Grande Guerra, provenienti da Lavis e dalle frazioni. Un pezzo di storia che il tempo rischia di cancellare e proprio per questo il consiglio comunale – su proposta del presidente Paolo Facheris – ha deciso di trasformare il rifugio in un “luogo della memoria”. Un posto ovvero dove difendere i valori della pace: non celebrare la guerra, ma commemorarne i drammi perché non si ripetano più.

Oggi la celebrazione sarà anticipata, subito dopo la messa, dalla tradizionale festa del ringraziamento organizzata dal Club 3P, con la benedizione dei trattori in piazza del mercato. Poi inizierà la commemorazione del centenario della fine della prima guerra mondiale: con il ritrovo alle 11.30 sotto al monumento ai caduti.

Alle 12 il trasferimento al rifugio sul Pristol e quindi l’intitolazione con una targa: «Rifugio antiaereo, luogo fisico della memoria e perenne monito contro tutte le guerre. Il Consiglio comunale di Lavis nel centenario della fine della Prima guerra mondiale». Per l’occasione – ed è anche questa una rarità – parteciperanno entrambe le formazioni musicali di Lavis: la Banda sociale e il Gruppo strumentale giovanile. Per il paese è anche un modo per rendere omaggio ai “caduti dimenticati”: quelli che durante il primo conflitto mondiale avevano la divisa dell’impero austriaco e che il fascismo ha tentato di far dimenticare. Ma anche i morti del secondo conflitto mondiale. E chi è sopravvissuto ma ha dovuto subire le conseguenze della guerra, come le tante donne rimaste vedove. Al rifugio sarà esposta la bomba area di 500 libbre che era stata trovata nel 2002 alla cantina sociale, durante i lavori per il parcheggio. (d.e.)













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