A Calavino oggi c’è festa grande 

Ida e Ines insieme hanno raggiunto il secolo di vita

Calavino. Grande festa in paese per Ida Depaoli e Ines Pedrini, classe 1919. Ida compie il secolo di vita proprio oggi, Ines c’è arrivata il primo maggio. Un traguardo raggiunto da entrambe in piena...



Calavino. Grande festa in paese per Ida Depaoli e Ines Pedrini, classe 1919. Ida compie il secolo di vita proprio oggi, Ines c’è arrivata il primo maggio. Un traguardo raggiunto da entrambe in piena autonomia ed efficienza al punto che non solo provvedono, pur a stretto contatto con i familiari, a gestirsi nelle faccende quotidiane, ma si dedicano addirittura alla coltivazione dell’orto.

Ida e Ines, come molti compaesani, hanno avuto un’infanzia difficile. Dopo la guerra 1914-1918, le condizioni di vita erano diventate ancora più precarie e si faceva fatica a sfamare le numerose bocche in famiglia; si tirava avanti guardando all’obiettivo primario delle ragazze di allora: formare col matrimonio una propria famiglia. Ida, figlia di mezzadri , si sposò all’inizio della seconda guerra mondiale con Tullio Zambarda, che però venne richiamato a combattere e seppe della nascita del primogenito (Lucillo-1942) mentre si trovava al fronte; nacquero poi Ezio e Tullia. Andarono a vivere in affitto in una casa del centro storico finché verso la metà degli anni ‘60 riuscirono a costruirsi una casa alla periferia sud del paese con tanti sacrifici e soprattutto lavorando sodo. Ida ha sempre avuto una grande passione per la cura dell’orto e da buona massaia ha sempre prodotto autonomamente semi e piantine (in particolare pomodori) per se stessa e per amici e conoscenti.

Per Ines, dopo il matrimonio con Mario Morelli, da cui nacquero 3 figli (Carmen, Letizia e Ferruccio), le cose migliorarono non solo con il ritorno di libertà e democrazia, ma soprattutto col lavoro che il marito trovò nella costruzione della centrale di S. Massenza. «Mi sono sposata nel 1944 - ricorda Ines-, alle 5 di mattina perché c’era il coprifuoco; al pranzo di nozze si consumò brodo, carne lessa, riso e verze; per regalo una scopa e una sciarpa. Sono passata dalla miseria al benessere, però si viveva meglio da “poreti” perché ci si aiutava e ci si accontentava di quello che si aveva». Fra i numerosi pronipoti l’ultimo, Alessandro, è nato in febbraio: una grande gioia in vista del centenario. Oggi, dopo la messa domenicale, c’è un rinfresco per amici, parenti e conoscenti al Circolo pensionati. A Ida e Ines Auguri anche dal Trentino. M.B.













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