Festa a Roveré per il ritorno a casa dello spaesato Miro 

Il maremmano abruzzese è stato “liberato” ieri a Rovereto Munter: «Sta bene, ha riconosciuto casa e la sua cuccia»



ROVERÉ DELLA LUNA. «Bentornato, Miro». Bambini e vicini di casa ieri pomeriggio lo hanno accolto, felici per i suo ritorno a casa. Miro, il maremmano abruzzese di tre anni, sequestrato per tre settimane nel rifugio-canile Pan - Eppaa di Rovereto, da ieri è tornato fra le braccia dei suoi padroni, a Roveré della Luna. Lo ha fatto ancora sotto i riflettori della televisione. Anche ieri la troupe della “Via in Diretta” ha seguito il momento della “liberazione” dal canile. «Siamo felici per come si è conclusa la prima parte della vicenda - racconta Roberto Munter, genero della proprietaria del cane - Miro sta bene, è ancora spaesato, ma riconosce la sua casa e soprattutto la sua cuccia, anche quella che gli abbiamo ricavato nel garage». Di giorno, Miro potrà correre felice nel giardino di casa, la notte invece dovrà riposare in casa. Per non arrecare disturbo al sonno del vicino.

«Tutto questo clamore mediatico ha sicuramente favorito il buon esito del Riesame, altrimenti c’era il rischio di riportare a casa Miro solo al termine del processo, - spiega ancora Munter - noi facciamo finta che sia stato in ferie, ma la vicenda ci ha spossato. Non vedo l’ora di fare l’ultimo servizio per la televisione, poi mi infilo sotto la doccia e non ci penso più».

Calato il sipario sul Riesame, ora i padroni del maremmano (assistiti dall’avvocato Cecilia Venturini) attendono l’avvio del processo penale. Pendono tre denunce per lo stesso motivo, ma il prossimo 27 in tribunale il giudice stabilirà la riunione delle denunce e fisserà nuova udienza, quella con testimoni. «Siamo più sereni, non vogliamo muro contro muro, speriamo che nel frattempo si spengano anche i riflettori su tutta questa vicenda e gli animi si rasserino», si augura Munter.

Intanto Miro scorrazza felice e cerca di tornare alla normalità. Suo malgrado, a Roveré è diventato una star. «Tanti bambini hanno inviato lettere per salutarlo, tanti paesani ora si informano per sapere come sta», conclude Munter. Che approffitta anche per ringraziare i carabinieri. «Sono stati ingiustamente attaccati, ma hanno fatto solo il loro dovere. Sono stati gentili, perché fin dai primi momenti mi hanno aiutato a cercare il canile migliore per Miro. Hanno avuto un comportamento umano, davvero lodevole». (n.f.)













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