Ecomuseo alta Val di Cembra Incontro per dar forma all’idea 

Rilanciare l’economia. Sabato a Grumes ci sarà un confronto pubblico promosso da Altavalle,  che sta recuperando il sentiero sul rio dei Molini. Per turismo e per stimolare iniziative agricole 


DANIELE ERLER


Altavalle. L’alta Val di Cembra potrebbe diventare un grande Ecomuseo: fatto di luoghi fisici ma anche di iniziative culturali, per recuperare la memoria del passato. Per riuscirci, servirà un percorso lungo tre anni, perché è quanto richiesto dalla legge provinciale per poter ottenere questo riconoscimento. Ma tutto inizia questo sabato, con una giornata di confronto organizzata a Grumes e rivolta a cittadini, associazioni, enti locali e istituzioni provinciali.

Si discuterà di come valorizzare le risorse culturali e paesaggistiche locali. Per capire se l’idea di un Ecomuseo dell’Alta val di Cembra è davvero la soluzione migliore.

Il sentiero dei Vecchi mestieri

Vera Rossi – vicesindaco di Altavalle – spiega al Trentino l’idea e i retroscena: «Da poco sono iniziati i lavori al nostro sentiero dei Vecchi mestieri, grazie a un finanziamento ottenuto con il progetto Leader». Si tratta di un percorso di sei chilometri, lungo il rio dei Molini fra Grumes e Grauno. Qui c’erano gli antichi mulini, le segherie e le fucine, con gli opifici che sono stati restaurati. «Con questi lavori riusciremo a mettere in funzione l’antica segheria veneziana e il mulino: finora funzionava solo la fucina. Sarà ricostruito il percorso dell’acqua, ma sarà realizzato anche un impianto elettrico per mettere in opera alcune installazioni multimediali: sarà un vero e proprio museo immerso nella natura».

L’obiettivo principale è di attirare i turisti, ma la speranza è di riuscire in questo modo anche a rilanciare l’economia della zona. «Con il mulino funzionante, potremo avviare un progetto di macina pubblica. Questo potrebbe avere un risvolto interessante per il recupero dei terreni incolti, soprattutto nella parte più alta della Valle. Sarebbe bello che qualcuno decidesse poi di riprendere in mano la terra, magari con il recupero dei grani antichi».

L’idea dell’Ecomuseo

Ma cosa c’entra tutto questo con l’idea dell’Ecomuseo? «Ragionando sulla gestione del nuovo sentiero abbiamo pensato di lanciare questa sfida. Stiamo parlando di un Ecomuseo dell’alta Val di Cembra, non solo di Altavalle. Perché ci piacerebbe coinvolgere anche i Comuni vicini al nostro, così da includere per esempio Sover, Segonzano con le sue piramidi e l’Avisio con i sentieri che saranno costruiti nei prossimi anni».

L’esperienza degli ecomusei nasce negli anni Settanta in Francia: l’idea era di riuscire a valorizzare i vari territori con la loro memoria collettiva.

«È un insieme fatto di luoghi fisici ma anche di iniziative culturali – spiega Vera Rossi –. Pensiamo sia la definizione migliore anche per quello che già facciamo qui, soprattutto dopo la fusione. Per esempio, abbiamo un progetto di teatro partecipato, ma anche “Altavalle 360” che è una rivista in cui i cittadini possono raccontare il passato della zona».

Sabato mattina alla sala “Le Arte” di Grumes ci sarà quindi una mattinata di confronto pubblico: per capire se davvero può piacere l’idea di un Ecomuseo dell’Alta val di Cembra.

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