Anche Brambilla firma per liberare Miro 

Roveré della Luna, la petizione per il maremmano sequestrato perché abbaiava a quota 117 adesioni



ROVERÉ DELLA LUNA. “Aderisco anch’io alla petizione perché sia liberato il cane Miro, reo di abbaiare troppo e troppo forte. Innanzitutto perché un cane non si può sequestrare come fosse un oggetto qualsiasi (soffre confinato in una gabbia, lontano dalla sua casa e dalla sua famiglia) e perché questioni del genere vanno risolte con ragionevolezza, buon senso, rispetto e tolleranza reciproca”. Sono affermazioni di Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente, che si è presa a cuore il destino di Miro, pastore meremmano allontanato dall’abitazione dei proprietari, a Roveré della Luna, perché accusato di “disturbo alla quiete pubblica”. Intanto sulla piattaforma change.org, la petizione lanciata dalla proprietaria del cane ha raggiunto oltre 117 mila firme, non solo di cittadini italiani: tutti d’accordo nel chiedere al Tribunale del Riesame di revocare il provvedimento. “L’abbaiare di un cane o il miagolare di un gatto – osserva l’ex ministro - fanno parte delle normali caratteristiche etologiche delle loro specie e non si possono considerare, di per sé, causa di disturbo della quiete pubblica, se non superano la “normale tollerabilità”. Un’espressione che il legislatore ha voluto generica proprio per riferirsi alla “media sensibilità” delle persone (non una sola) che vivono dove i rumori “fastidiosi” sono percepiti. Peraltro le fonti di rumore, anche in una zona rurale, possono essere molte, quasi tutte di origine umana. Certo è che l’allontanamento coatto pregiudica il benessere dell’animale: perciò, in un mio progetto di legge (AC 19), propongo che in casi del genere non sia mai consentito”.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs