Nemmeno il meteo riesce a fermare la “Fiera dei Santi”

Storo. Le condizioni meteo ieri non erano delle migliori ma alla Fiera dei Santi è arrivata tanta gente. Molti giunti dalla vicina Valsabbia e altri ancora da Borgo Chiese mentre altri ancora da Val...


Aldo Pasquazzo


Storo. Le condizioni meteo ieri non erano delle migliori ma alla Fiera dei Santi è arrivata tanta gente. Molti giunti dalla vicina Valsabbia e altri ancora da Borgo Chiese mentre altri ancora da Val Daone e Sella Giudicarie. Le bancarelle, stando ai riscontri forniti dagli agenti del corpo di polizia locale Guido Carraro e Paolo Giovaneli, erano oltre una ottantina. «A comperare, almeno sul mio banco, sono stati un buon numero», sottolinea un ambulante di Trento. Gli fanno ecco i Manzoni di Porte di Cimego che in ambito fieristico con abiti e tessuti ci sono da più generazioni.

Le zone occupate dagli ambulanti erano le vie Roma e Battisti e le piazze Europa e Unità d'Italia. In quest'ultima zona pure i testimoni di Geova si presentavano ben organizzati e accoglienti.

«Il grosso delle presenze è avvenuto come suo solito dalle 14 alle 16 anche se trovare un posto auto era piuttosto complicato. Mario Tonini e Giovanni Coser sono su la soglia degli 80 anni ma alla fiera dei Santi ambedue ci tengono ad esserci da sempre. «Osserviamo quanto il mercato propone poi valutiamo convenienza e qualità». «Contrariamente ad altre volte molti più espositori italiani con maggiore qualità della merce», sottolineano una mamma e le sue due figlie giunte da Lodrone le proprie borse piene.

Maglieria, abbigliamento, scarpe e pellame era quanto è andato per la maggiore anche e gastronomia e formaggi erano hanno comunque fatto cassetta. Gli stessi esercizi pubblici del paese erano già affollati di prima mattina tant'è che al bar Caffè Centrale nonché da Gemma al Marenar, Luciano al Raolt e Pergola l'andirivieni è stato costante mentre da Romedio a Cà Rossa come annunciato alla vigilia ad andare per la maggiore è stata la trippa.

«Ho accompagnato la moglie Dalmina a Condino per poi tornare di fretta dal fatto che non volevo perdermi l'appuntanmento con la zuppa di bollito e verdure», avverte Luigi Bianchini.















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