Merli, il campione della porta accanto 

Il pilota fiavetano archivia la stagione-capolavoro: il tricolore e la vittoria nella Trento-Bondone


di Graziano Riccadonna


FIAVÉ. Christian Merli è campione italiano, dopo la bella prova cosentina di Luzzi Sambucina. Una stagione da incorniciare dunque, per Christian Merli, campione automobilistico europeo della montagna ma ora anche italiano. Si tratta di un bis unico nella storia dell’automobilismo trentino, di cui il giovane fiavetano può andare fiero.

Il pilota fiavetano al volante della sua Osella FA 30 si è laureato nei giorni scorsi campione italiano vincendo sia la gara 1 che la gara 2 dell’ultimo appuntamento del Civm (campionato italiano velocità in montagna).

Il giovane che incontriamo reduce dal successo nella sua casa di Fiavé è rimasto il ragazzo simpatico dal carattere tranquillo, sereno. Quel giovane disponibile, onesto, eclettico e soprattutto grintoso che avevamo conosciuto ancora da piccolo, quando veniva in paese col papà cuoco al Semprebon di Trento.

«Sono nato e cresciuto nel sobborgo di piazza Centa a Trento - conferma Christian - quando da piccolo bazzicavo nelle officine di piazza, che allora era periferica...»

Figlio di Remo e Teresa Marocchi, Christian (classe 1972) ha seguito la scuola a Trento, prima di rientrare nella vita Fiavé, paese dei genitori e nonni dieci anni fa.

Allorquando ha messo su casa e famiglia con Cinzia proseguendo il suo lavoro di montaggio tende, prima alla Tani poi in proprio.

Incontriamo Christian Merli, nel suo ufficio di Fiavé, il giorno dopo la vittoria del campionato italiano. Da dove nasce la passione per i motori? «Mio padre gestiva un ristorante a Trento, vicino ad un’officina di riparazione. Non andavo ancora a scuola e, quando mi cercavano, venivano direttamente a prendermi dall’autoriparatore. Passavo ore ad osservare le macchine. Credo sia nato tutto lì». C’è il passaggio alle motoslitte? «Ho iniziato in effetti con la motoslitta nel ’91 al Passo del Tonale».

L’inizio risale al 1993 (“Volevo fare molto di più, ma poi non tutto è andato liscio, e mi sono messo a lavorare nei tendaggi...” confessa Christian), ma poi ci sono voluti lustri per superare le difficoltà iniziali, a cominciare dal rischio ineliminabile nelle gare di alto livello...»

Quale vittoria ti è più cara? «Sicuramente la Trento/Bondone». Qui il fiavetano ha sfatato un tabù che durava da 48 anni riportando il nome di un pilota locale nell’albo d’oro della gara automobilistica, la cronoscalata definita da tutti l’università delle gare in salita.

Protagonista ma sempre umile, come è nel suo carattere da fiavetano salito agli onori della cronaca (sportiva). Ora un meritato periodo di riposo, ma con la testa già pronta a nuovi successi da festeggiare con i tifosi.















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