Furto di bici e motoseghe da Sav 

L’assalto notturno. Quattro malviventi, dopo aver rubato un furgone a Cà Rossa di Storo, si sono concentrati sulla vetrata dell’emporio Con una sega elettrica hanno praticato una porta d’ingresso nella vetrata e hanno asportato materiale per 50 mila euro. Indagini dei carabinieri


Aldo Pasquazzo


Storo. Biciclette e motoseghe hanno preso il volo la scorsa notte alla SAV di Cà Rossa di Storo. I carabinieri della Compagnia comando di Riva del Garda, sotto la cui giurisdizione ricade il territorio di Storo, stanno svolgendo accurate indagini per risalire agli autori del furto. I malviventi, da quello che abbiamo potuto appurare ieri mattina sul posto, si sono mossi in maniera disinvolta e professionale asportando dal magazzino SAV di Cà Rossa biciclette e motoseghe per un valore di circa 40 – 50 mila euro.

La dinamica

Il furto è avvenuto alle 3 e 15 della scorsa notte, quando quattro individui, dopo aver rubato un furgone in zona produttiva e più tardi visto transitare dalle parti di Vestone nel Bresciano, hanno agito avvalendosi di scatole di cartone per oscurare telecamere e sistema d’allarme. Stesso mezzo, comunque, qualcuno lo aveva notato poco prima nel mezzo di Condino dove la banda si stava aggirando. Comunque nessuno ha visto e sentito niente, considerato che all’interno di quel centro commerciale non risultano poi molti coloro che sono soliti trascorrere in maniera stabile la notte. Poi una volta che il popolare Romedio chiude bar e ristorante per fare rientro nella sua Bondone muoversi dentro quell'area diventa quasi un gioco.

L'azione, comunque, è stata studiata e pianificata in maniera professionale da parte di gente esperta che non lascia traccia. Persone che negli ultimi giorni almeno un paio di volte alla SAV hanno fatto tappa con la scusa di acquistare qualcosa di insignificante. Con l'ausilio di scalpellini, e probabilmente avvalendosi anche di una mini sega elettrica, hanno ricavato una “porta d’ingresso” lungo la vetrata che affianca il sottopasso. Una volta all'interno del locale, nel giro di mezz’ora (forse anche meno) vi hanno infilato sotto bici elettriche e motoseghe.

L’allarme e la fuga

Al momento di andarsene però un dispositivo d’allarme, passato inosservato alla manomissione iniziale, si è messo a funzionare il ché ha indotto la banda ad accelerare la via di fuga verso la vicina Valsabbia.

È stato allora che carabinieri di Tione, Ponte Arche e Storo sono confluiti in massa assieme ad un vigilantes. Nella stessa ora i carabinieri hanno svegliato nel cuore della notte il comandante del corpo di polizia locale Stefano Bertuzzi, che ha il controllo dei monitor delle telecamere sparse sul territorio. Una ricognizione che già sembra portare a dei risultati.

Nel frattempo all'interno del punto vendita si fa la conta di danni e materiale mancante.

«Stiamo ancora effettuando un inventariato per comprendere quanto effettivamente manca. Del resto è la prima volta che dal 2014, anno di apertura, siamo stati visitati in maniera illecita. Sbirciando tra i vari vani e scaffali i vuoti si notano soprattutto nel comparto delle due ruote e delle motoseghe» dicono i tre dipendenti.

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