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Contributi del Bim per gli allevatori presenti alla mostra

VALLE DEL CHIESE. Agli allevatori di valle, che lo scorso 23 settembre sono confluiti a Roncone con i propri animali in occasione della tradizionale mostra bovina, l'ente Bim del Chiese ha convenuto...


di Aldo Pasquazzo


VALLE DEL CHIESE. Agli allevatori di valle, che lo scorso 23 settembre sono confluiti a Roncone con i propri animali in occasione della tradizionale mostra bovina, l'ente Bim del Chiese ha convenuto di assegnare un contributo complessivo di 6.150.

«Si tratta – spiega il presidente dell'ente con sede a Condino, Severino Papaleoni - del consueto intervento utile a incoraggiare la partecipazione alla mostra il cui sussidio tiene conto sia della distanza tra il paese di provenienza e Roncone sia del numero dei capi presentati. Per quanto concerne il primo dei tre gruppi la somma spettante ad ogni singolo capo è di 30 euro, 40 per il secondo gruppo e 60 per il terzo ma limitatamente per il numero dei capi eccedenti ai primi quattro presentati da ciascun allevatore e nella misura ridotta al 50 per cento per il numero dei capi eccedenti rispettivamente di euro 15, 20 e 30».

Alla kermesse bovina di Roncone sono soliti partecipare allevatori che hanno la propria azienda lungo l'asse di valle compresa tra Breguzzo e Storo. Sella Giudicarie è sicuramente la realtà più rappresentativa in ambito zootecnico i cui allevatori sono considerati quasi degli artisti. Gli stessi esperti di razza, e giudici della mostra bovina, lo rilevano oramai da anni. «Da queste parti ci sono allevatori che sanno fare allevamento e selezione. Poi ci sono alpeggi con del manto erboso rilevante».

Ultimamente qualche innovazione e incremento in ambito zootecnico si sta verificando anche nel Basso Chiese con particolare riferimento alla zona di Condino dove due aziende sono condotte da donne: Daniela Maccarinelli bresciana di Gavardo e Marinella Andreolli. Nella conca di Mon (a parte la recente chiusura dell'attività da parte di Donato Galante) ora ci sono i fratelli Luca e Claudio Radoani che assieme al novantenne zio Giulio stanno lavorando bene. Poco più in là una rilevante consistenza di animali riguarda l'azienda gestita da Pizzini.













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