giovani protagonisti

Anna, la giovane casara fra Giudicarie e Rendena

Salvaterra ha 25 anni e da 7 si divede fra l’arte di fare il formaggio e i cavalli 


di Carlo Bridi


TIONE. Ancora una volta ci troviamo a raccontare una storia di una giovane ragazza che questa volta proviene dalle Giudicarie che per passione degli animali ha fatto una scelta coraggiosa: quella di dividere il suo tempo fra gli amati cavalli e attività di casara. Un’arte questa imparata fin da ragazzina e perfezionata per necessità sette anni orsono quando nella malga di famiglia mancava il casaro.

Lei aveva da poco finto le scuole professionali con specializzazione in zootecnia, all’Istituto Agrario di San Michele, ed il papà le ha proposto di fare lei la casara. Attività in malga che le è piaciuta e che ha praticato fino ad un paio d’anni fa. Poi si è resa conto che non poteva limitarsi a lavorare solo l’estate in manga dedicando l’inverno al lavoro come stagionale negli alberghi ed ha colto al volo la proposta di un allevatore della Rendena, di fare la sua casara.

Parliamo di Anna Salvaterra, 25 anni, alla quale due anni fa l’allevatore Giustino, piccolo paese della Val Rendena, alle porte di Pinzolo, Valentino Collini propose di fare la casara per la lavorazione del latte della sua stalla di 35 vacche da latte di razza Rendena con una produzione di punta sui 5 quintali di latte al giorno che poi cala quando le vacche sono avanti nella gravidanza.

Ma perché una scelta cosi rara fra le donne? "Sono crescita praticamente nella stalla di mio padre – racconta Anna –  ed ho imparato fin da ragazzina a fare il formaggio con il latte della nostra piccola mandria, questo mi ha permesso nel 2014 di assumere la responsabilità di casara in malga, in pratica subito dopo la scuola.

L’azienda dove ora trasformo il latte in formaggio si chiama: “Azienda agricola Al Pont” ed essendo appena fuori Pinzolo, è collocata in una zona ad alto interesse turistico, questo favorisce anche la vendita dei prodotti".

Diversi i tipi di formaggio che produco dice Anna: “da un nostrano stagionato ad un fresco alle formagelle fresche, alla ricotta e al burro. Tutti prodotti di alta qualità e di grande salubrità in quanto tutto il ciclo completo dai foraggi, alla conduzione della stalla, alla trasformazione seguono le procedure biologiche e pertanto i nostri prodotti possono fregiarsi del titolo di prodotti biologici. E va detto che la scelta del titolare dell’azienda è stata molto azzeccata perché i nostri clienti apprezzano moltissimo il fatto che possono acquistare prodotti del posto e sicuramente biologici. Non a caso la maggior parte del prodotto va alla ristorazione ed agli alberghi locali, cosa questa piuttosto rara, da quello che sentiamo dagli allevatori delle diverse valli turistiche del Trentino.

Una parte minore va anche alle cooperative di consumo e una piccola parte allo spaccio aziendale, ma il risultato è quello che i 35 kg di formaggio che produciamo ogni giorno almeno nei tempi di maggior produzione, vengono tutti venduti con grande soddisfazione del proprietario.

Ovviamente abbiamo avuto un momento di flessione della domanda nel periodo del lokdown ma poi la domanda con l’arrivo dei turisti è aumentata nettamente".

Chiediamo ad Anna quali sono i suoi progetti per il futuro. “Per ora – afferma –  mi trovo bene con il lavoro che svolgo e non vedo la necessità di cambiarlo, l’ambiente di lavoro è molto bello, mi trovo molto bene con i proprietari della stalla e vedo che i prodotti che faccio con tanta passione sono molto apprezzati”.

Certo, c’è anche un sogno nel cassetto di Anna, sarebbe quello di "sviluppare l’azienda agricola famigliare con tutti gli animali presenti dalle vacche ai maiali, ai cavalli mia grande passione, a tutti gli animali di bassa corte. La mia passione – sottolinea ancora una volta Salvaterra – sono gli animali”.

Alla domanda se dopo sette anni è pentita della scelta, “assolutamente no – è la risposta –  sono molto soddisfatta del lavoro che svolgo e non lo cambierei: l’ambiente zootecnico è la mia passione”.

Il fatto di lavorare in un’azienda biologica è importante, anche se la scelta di Valentino non è tanto ideologica ma dovuta ad un calcolo commerciale, visto che è possibile farlo e visto che la domanda di prodotti biologici fa la differenza non vedo perché non si sarebbe dovuto farla, precisa la giovane.

La sua attività le lascia anche il tempo per la grande passione di famiglia: quattro membri su cinque suonano nella banda di Tione, e lei suona il sassofono.

Fra gli hobby oltre a quello del cavallo, possiede un Arabo ed un Avelignese, le piace molto sciare. I suoi amici non si sono meravigliati della scelta, anzi la davano per scontata vista la sua grande passione per gli animali che le ha fatto scegliere anche la scuola professionale che più le era consona per occuparsi di animali.

Conclude con una riflessione preoccupante: "in tutta la borgata di Tione siamo rimasti solo due giovani impegnati in agricoltura io ed un altro ragazzo quello della filanda del Borom che fra l’altro ha avuto prestigiosi riconoscimenti la scorsa settimana con i suoi vini biologici presentati al concorso nazionale fra i vini biologici d’Italia”. Anna è sentimentalmente legata.













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