Alta tensione per l’arrivo dei profughi 

San Lorenzo, residenti e albergatori preoccupati: «Non siamo razzisti, ma temiamo la concentrazione in un paese piccolo»


di Graziano Riccadonna


SAN LORENZO IN BANALE. È allarme rosso in tutto il paese di San Lorenzo in Banale all’annuncio dell’arrivo dei profughi. Si tratterebbe di otto profughi africani in procinto di giungere a San Lorenzo i prossimi giorni, ospiti del “b&b La Casa di Wilma”, in affitto. L’allarme rosso è motivato dalla poca informazione, che è giunta a brandelli e quasi casualmente. Se non fosse stato per l’interrogazione del neodeputato della Lega Nord Diego Binelli Tisor, che lamentava scarsa informazione: «Ancora una volta l'amministrazione provinciale assieme a Cinformi non avrebbe coinvolto la comunità chiedendo ai cittadini un confronto preventivo e un parere sul tema. Al momento non sarebbe nemmeno chiaro se la amministrazione comunale sia stata informata della possibilità di arrivo di questi profughi». Era cascato dalle nuvole i giorni scorsi il sindaco di San Lorenzo Dorsino, Albino Dellaidotti, davanti all’interrogazione, in quanto nessuno aveva avvertito il Comune. Alle 20 di giovedì sera, la delegazione degli onorevoli della Lega Nord ha “presidiato” l’ingresso della strutttura.

Non è chiaro a tutt’oggi quanti siano i profughi destinati a San Lorenzo in Banale, secondo radio-scarpa sarebbero sette o otto, per i quali il Cinformi ha preso in affitto per un paio d’anni il “b & b La Casa di Wilma” nella frazione di Prato. Il proprietario, Gabriele Buscaini, ha ceduto l’intero immobile (3 stanze più cucina, un centinaio di metri al quarto piano di un immobile in centro storico) a quanto pare per un paio d’anni, e si è ritirato in Germania.

«Noi non siamo affatto razzisti - dichiarano i vicini - ma temiamo fortemente la concentrazione degli otto profughi in un paese piccolo, per di più in un contesto critico socialmente e negativo dal punto di vista edilizio. L’edificio del “b&b” è un sottotetto ligneo che non si presta assolutamente a comunità numerose, senza alcun progetto d’inserimento. La struttura dell’immobile non si presta tanto più che si trovano a vivere sotto lo stesso tetto altre 5 famiglie».

Il sentimento di paura è diffuso in tutto il paese, c’è chi minaccia il ricorso ad atti di forza per evitare l’arrivo, ma per fortuna si tratta di una ridotta minoranza. Allibito il proprietario dell’albergo S. Lorenzo confinante col b&b, Sergio Cornella, che si vede compromettere la prospettiva stagionale dopo investimenti importanti all’albergo: «Quando ha saputo dell’affittanza per poco non svenivo, sentendo crollare il terreno sotto i piedi!Una cosa bruttissima che mette in seria difficoltà tutto il settore!»

La protesta degli albergatori. Su tutte le furie i 7 albergatori dell’associazione di San Lorenzo. «Siamo stati avvertiti solo a cose fatte, anche se non è ancora certo di quanti ospiti si tratti! E siccome c’è già aria di crisi locale, in quanto negli ultimi 3 anni hanno chiuso due esercizi, non possiamo accettare questo fatto, che viene a danneggiarci enormemente. Se la Provincia vuole piazzarci i profughi, noi l’anno prossimo cambiamo il tipo di ospitalità, e chiudiamo gli alberghi...» Gli albergatori temono il tracollo del turismo proprio adesso che si stava rilanciandolo agganciato a Molveno e Andalo. Sono annunciate azioni clamorose, niente è escluso.

Incontro informativo. Un incontro sui profughi è indetto dal comune di San Lorenzo Dorsino per mercoledì 11, alle 20.30, nella sala consiliare. In quella sede il Cinformi informerà circa i profughi in arrivo, per favorire l’accoglienza e l’integrazione.















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