il caso

Skibus della val di Fassa, fioccano i certificati medici degli autisti nel week-end di Natale: “Troppe ditte esterne”

La consigliera provinciale Lucia Coppola chiede come sia possibile che un servizio così strategico non sia gestito direttamente da Trentino Trasporti



MOENA. "Il servizio di skibus della val di Fassa è stato messo in seria crisi da una valanga di defezioni da parte di dipendenti della ditta appaltatrice del servizio, la Trotta, che ha sede a Roma”. Sul caso interviene la consigliera Lucia Coppola (Alleanza Verdi e Sinistra) che ricorda come ad oggi circa il 90 per cento dei servizi turistici nelle valli è affidata a ditte esterne. “Il 23 dicembre sarebbero dovuti arrivare in valle autisti e bus, ma al loro posto sono giunti 15 certificati medici (anche i quindici autisti in seguito precettati hanno dato forfait). Di fatto sono state cancellate il 40 per cento delle corse nel week-end di Natale, con un enorme disagio per i turisti e gli albergatori. A cui si aggiunge un notevole danno di immagine per la nostra provincia, nonostante l’impegno di Trentino Trasporti a sopperire alle mancanze, ma non sono comunque mancati disagi, ritardi e corse saltate. Il disservizio è stato ripreso dai media nazionali con la conseguenza di un pessimo ritorno pubblicitario”.

“Mi chiedo – continua la consigliera Coppola – come sia possibile che un servizio così strategico per il nostro Trentino possa dipendere da una ditta esterna, con autisti che probabilmente, arrivando in questo caso da Roma, non sono neppure abituati a guidare sulle nostre strade di montagna. Danno di immagine, danno economico. Davvero una Società come Trentino Trasporti deve appellarsi alla fortuna per offrire un buon servizio?”

In un’interrogazione Coppola chiede: quante ditte hanno partecipato all’appalto, poi vinto dalla ditta Trotta di Roma; “quali territori della provincia copre la ditta Trotta con il servizio di Skibus e quanto percepisce; se non ritenga che un servizio come quello di ski bus, strategico per la mobilità delle valli trentine e per il turismo debba essere completamente rivisto, investendo invece con più decisione sulle assunzioni di personale e soprattutto rendendo più allettante lavorare a Trentino Trasporti. Fino a non molti anni fa il lavoro presso la nostra società di trasporto pubblico era molto ambito. Ora non più. Sarebbe tempo che ci si chiedesse il perché e si provasse ad invertire la rotta”.

 

 













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