Marmolada, dieci punti per un rilancio condiviso 

Val di Fassa, Mountain Wilderness (che da venerdì a domenica sarà in zona)  ribadisce le sue proposte di 20 anni fa. «La guerra dei confini consuma energie»


di Gilberto Bonani


VALLE DI FASSA. Mountain Wilderness ritorna in Marmolada venerdì, sabato e domenica prossimi per invitare enti pubblici e operatori economici privati a realizzare quanto già l’associazione aveva proposto vent’anni fa. Era infatti il 28 agosto 1998 quando il movimento ambientalista suggeriva un progetto condiviso e partecipato di rilancio di tutto il gruppo, sia del versante trentino sia di quello bellunese.

In particolare Mountain Wilderness chiedeva un riordino paesaggistico, una accessibilità sicura al passo, in ambedue i versanti; la costruzione di una pista ciclabile attorno al lago di Fedaia e la messa in rete dei musei della guerra presenti nel gruppo e relativa sentieristica. Per l’area sciabile era previsto un collegamento leggero tra i due versanti provinciali.

«Da allora, - scrive in comunicato Mountain Wilderness - a causa di una incomprensibile lotta sui confini che tutt’ora consuma energie, acuisce rancori e rende impraticabile il confronto, nulla è stato fatto. La Marmolada è sempre più marginale nell’economia turistica, il degrado urbanistico e infrastrutturale, specie attorno al lago di Fedaia, continua ad accrescersi. Il gruppo montuoso simbolo delle Dolomiti Unesco - conclude l’associazione - merita ben altra attenzione».

Da tempo la situazione della Marmolada è cristallizzata dal muro contro muro tra l'amministrazione di Canazei e quella di Rocca Pietore sul versante bellunese. Per il sindaco fassano Silvano Parmesani il progetto di riordino della Marmolada passa necessariamente dall’effettivo riconoscimento dei confini tra le due province, quindi no al protocollo d’intesa tra Provincia di Trento e Veneto sottoscritto nel 2002. Un documento in otto punti che segnava l'inizio di una pace con la quale la Regione Veneto, la Provincia di Belluno e la Provincia autonoma di Trento ridisegnavano il futuro dello sviluppo ambientale e turistico del ghiacciaio. La tregua però non ha retto e ora si è tornati alla guerra combattuta a suon di carte bollate nei tribunali competenti.

Per chi ha la memoria lunga Mountain Wilderness ricorda che la contesa tra i due Comuni risale al 1911, quando venne firmato il primo accordo italo-austriaco. Nel 1973 iniziò il lungo iter giudiziario con il ricorso da parte di Canazei al presidente della Repubblica per "l'accertamento dei confini" che all'epoca tagliavano in linea retta il ghiacciaio. Nell'82, il “decreto Pertini” chiuse il ricorso a favore di Canazei, sostenendo che, sulla base della lettura della cartografia esistente, il confine non doveva passare in linea retta sul ghiacciaio, ma doveva seguire l'andamento delle cime.

Mountain Wilderness duqneu sarà in Marmolada dal 6 aprile. Alle 16 è previsto il ritrovo a Moena e il pernottamento in baita a Passo San Pellegrino. Il 7 aprile dall’area Valfredda è prevista la partenza verso Forca Rossa, Valle di Franzedas, Malga Ciapèla, Passo Fedaia, rifugio Pian dei Fiacconi (necessaria l’attrezzatura completa da scialpinismo). Domenica 8 aprile alle 8 partenza dell’escursione da Passo Fedaia fino a rifugio Pian dei Fiacconi con le ciaspole; alle 9.30 partenza della scialpinistica da Pian dei Fiacconi a Punta Rocca (per soli esperti).















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