La biblioteca di Predazzo sarà più accogliente

Predazzo. E’ stata una giornata tutta dedicata alle biblioteche, a Predazzo, all’interno della settimana dell’accoglienza è stata organizzata una tavola rotonda sul tema “La biblioteca come antidoto...



Predazzo. E’ stata una giornata tutta dedicata alle biblioteche, a Predazzo, all’interno della settimana dell’accoglienza è stata organizzata una tavola rotonda sul tema “La biblioteca come antidoto alla solitudine”, un pretesto per parlare della nuova biblioteca in via di costruzione, ma soprattutto un’occasione per confrontarsi sui nuovi modelli di biblioteca sociale assieme ad una trentina di bibliotecari trentini. Così nel pomeriggio è stato organizzato un workshop per i bibliotecari sul tema: Lavorare in biblioteca, dalla solitudine alla connessione efficace, un percorso ad ostacoli, con Gianni Stefanini direttore generale del Csbno, Consorzio Sistema Bibliotecario Nord-Ovest di Milano, un’azienda speciale che ha creato una rete delle reti bibliotecarie lombarde, Massimiliano Anzivino psicologo e formatore, Francesco Caligaris formatore in ambito socio-culturale e Antonella Agnoli, esperta di biblioteche e consulente del Comune di Predazzo.

La tavola rotonda serale ha visto la partecipazione degli stessi relatori, ad eccezione di Stefanini e con l’aggiunta di Vinicio Carletti, psicologo che ha seguito i progetti salute delle scuole di Fiemme e del responsabile della biblioteca Francesco Morandini che ha coordinato la serata, illustrando in apertura i risultati di un Focus group tenutosi presso la Comunità territoriale con una dozzina di rappresentanti di enti ed associazioni che si occupano del sociale. Il tema: “Solitudini: biblioteche e territorio, quale alleanze?”. La democraticità della solitudine che in qualche momento della vita riguarda tutti, l’assenza di tempo che ci impedisce di fermarci e incontrare la gente, così come l’assenza di reti amicali soprattutto per chi viene da fuori valle e soprattutto l’assenza di spazi di aggregazione per contaminarsi a vicenda fra gruppi e generazioni, sono state alcune delle sollecitazioni del gruppo, oltre alla necessità di dare continuità alle occasioni di incontro, di puntare sulle persone che ci credono e la difficoltà di varcare la soglia, dei servizi e delle associazioni, ma a volte anche della biblioteca che pure – è stato sottolineato – è un luogo neutro e come tale consente l’ingresso a chiunque oltre ad essere un luogo davvero accogliente.

La biblioteca del cittadino partecipe è stata illustrata da Anzivino, mentre Caligaris ha tracciato i contorni di una biblioteca che sappia trasformare i bisogni in desideri. Particolarmente seguiti gli interventi di Antonella Agnoli, che è ormai di casa a Predazzo, ma che riesce sempre a stupire e creare attenzione con la sua “piazza del sapere”, una piazza che intercetti i cambiamenti, creando relazioni facendo sì che le persone possano fare delle cose assieme. Non per niente – ha ricordato – in Inghilterra hanno un Ministero della solitudine. E la biblioteca di Predazzo? Non sarà come la Oodi di Helsinki dove si può cucire, stirare, suonare la batteria o cucinare, visitata anche dai bibliotecari e dall’assessore Giovanni Aderenti, ma cercherà di essere appetibile soprattutto per coloro che ancora non ci entrano.

Dai libri alle persone è uno slogan che segna il cambiamento, illustrato da Caligaris, ed è ciò che molti si aspettano dalla struttura di Predazzo, attorno cui crescono aspettative e curiosità. Intanto l’edificio cresce, ma ci vorranno 2 anni prima di vederla aperta al pubblico.













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