Budel dalla Marmolada alla Baita Lino Brach 

Gente di montagna. Il gestore della Capanna Punta Penia quest’inverno aiuterà Marina Casini vedova di Giorgio Dantone. «Non lo conoscevo, ma questo è un luogo di bellezza e pace assolute» 


Elisa Salvi


Val di fassa. Tra gente di montagna, quando c'è bisogno ci si aiuta. Così, dopo l'improvvisa scomparsa di Giorgio Dantone (lo scorso 13 ottobre), "custode della Val Duron" e titolare con la moglie Marina Casini della Baita Lino Brach completamente ricostruita e inaugurata a dicembre 2019, quest'inverno a dare una mano a Marina arriva Carlo Budel.

Per Carlo - conosciuto anche come la “sentinella delle Dolomiti” - abituato a vivere ai 3.343 metri della cima della Marmolada gestendo per tutta l’estate Capanna Punta Penia, la Val Duron è stata una rivelazione: «Non c’ero mai stato prima di questi giorni ed è stata una scoperta: è un luogo di una bellezza e di una pace assolute. Tra l’altro, da qui si possono compiere anche belle escursioni invernali, se si è preparati e con l’attrezzatura giusta, verso l’Antermoia, il Sasso Piatto e si arriva fino al passo Alpe di Tires. Sto ammirando paesaggi, albe e soprattutto tramonti straordinari». Per Carlo la Val Duron, d’inverno, è l’ambiente ideale: «Un paio d’anni fa, ho passato una stagione in un rifugio sulle piste da sci, ma dopo quell’esperienza, ho capito che non fa per me. C’è troppa frenesia, sia nei ritmi di lavoro, che è concentrato in poche ore, sia da parte dei clienti che hanno sempre fretta di essere serviti e tornare a sciare. Secondo me, la montagna, per essere apprezzata veramente, va vissuta con ritmi più lenti e in contesti come quello della Val Duron e della Baita Lino Brach, dove sarò di supporto a Marina, occupandomi di diverse faccende quotidiane, dall’andare a fare la spesa, a spalare, a battere la strada d’accesso».

In questo inverno minato dalla pandemia del Covid 19, nelle località turistiche invernali, soprattutto a causa dello stallo preoccupante in cui versa l’apertura degli impianti a fune e delle piste da sci fondamentale traino dell’economia locale, si sta lavorando al potenziamento delle attività all’aria aperta. Sci alpinismo e freeride (in caso di condizioni di innevamento idonee e per le persone che sono in grado di praticarli), ciaspolate, escursioni a cavallo e passeggiate nella natura innevata, che fino a un anno fa rappresentavano le alternative agli slalom in pista, quest’inverno potrebbero avere un ruolo più centrale, come proposta di sport e divertimento per chi raggiungerà le località di montagna per qualche giorno di vacanza. Determinanti anche le mete da raggiungere che in Val di Fassa non mancano di certo, dalla conca di Fuciade, alla Val San Nicolò, alla zona assolata di passo Costalunga, fino alla Val Duron, dove, tra le altre strutture, la Baita Lino Brach sarà aperta dalla metà di dicembre circa. Là sarà possibile trovare, oltre a quanto realizzato con passione da Giorgio Dantone e in questi ultimi anni anche con l'amore e l’importante contributo di Marina, anche Carlo Budel che, in poco tempo, è diventato un influencer apprezzato dagli appassionati di montagna, che seguono sui social le sue avventure sulle Dolomiti e pure i consigli su escursioni e località da visitare.















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