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Donne alla guida del volontariato. Il dibattito organizzato dalla Federazione trentina Pro Loco

La presidente Monica Viola. “Le Pro Loco sono un contesto privilegiato di coinvolgimento delle donne: nelle Pro Loco, le donne sono molte. Un dato positivo, a cui non corrisponde però una altrettanto alta percentuale femminile nei ruoli apicali”.



TRENTO. Cinque donne ai vertici delle loro organizzazioni di volontariato, che testimoniano come con competenza, carattere e impegno si possano superare gli ostacoli di una società ancora fortemente maschile. Questo quanto ha voluto mettere in luce l’incontro “Donne alla guida - del volontariato” organizzato dalla Federazione trentina Pro Loco in occasione della Giornata internazionale della donna. L’evento è stato aperto dai saluti dell’assessore comunale al Welfare, Alberto Pedrotti, che ha sottolineato come in ricorrenze come queste sia importante non solo parlare ma anche agire, anche lanciando proposte come questa. “Si tratta di un’iniziativa che si inscrive nell'ambito più ampio di azioni messe in campo da 3 anni dalla Federazione al fine di sollecitare il coinvolgimento delle donne nelle Pro Loco”. spiega la presidente Monica Viola. “Ci siamo resi conto che le Pro Loco sono un contesto privilegiato di coinvolgimento delle donne: a fronte infatti di un alto numero di donne escluse dal mondo del lavoro, nelle Pro Loco, ma più in generale nel campo del volontariato, le donne sono molte, e molto attive in termini di tempo e di progettualità. Un dato estremamente positivo, a cui non corrisponde però una altrettanto alta percentuale femminile nei ruoli apicali. Ci siamo allora voluti interrogare sul perchè di questa assenza”.

Nelle Pro Loco trentine, il 31% dei presidenti è donna. Un dato buono se lo si guarda rispetto alla situazione generale (24% di donne Ceo in Italia) ma ancora basso rispetto al reale impegno delle donne. Questi i dati da cui è partita la tavola rotonda, dove ad ogni ospite è stato affidato un tema: partendo da Marina Mattarei, presidente di Feccrit e Presidente della Federazione Trentina della Cooperazione dal 2018–2020 (prima donna alla guida della Cooperazione), che ha parlato del “come” si arriva alla guida, grazie a quali competenze e attitudini. Giorgia Gentilini, presidente dell’Istituto italiano dei castelli sezione Trentino, ha parlato invece delle motivazioni per cui ci si avvicina al volontariato da donne professioniste. Cristina Zanghellini, a capo della Pro Loco di Lavis, racconta poi la sua esperienza in questo mondo mettendo in luce l’apporto specifico che le donne portano nelle organizzazioni. Infine, Chiara Simoncelli, numero uno di Libera contro le mafie Trentino, affronta la questione dell’impegno personale per cause di rilevanza generale. Tra i molti stimoli emersi, su tutti la possibilità delle donne di farsi artefici del proprio destino, senza aspettare che sia qualcuno a riconoscere il loro valore, e lo sprone ad avere il coraggio di andare controcorrente.

L’auspicio della Federazione è che piccoli stimoli come questo possano contribuire a costruire una nuova consapevolezza nelle donne, il cui contributo in termini di creatività, fantasia e cura è insostituibile, e non solo nell’ambito del volontariato. C.L.













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