caso pedri

Dimissioni di Benetollo, la Provincia prende tempo: «Atto apprezzabile e che valuteremo»

Il presidente Fugatti pronto ad accogliere gli ispettori del ministero: «Siamo assolutamente favorevoli all'intervento di una commissione ministeriale alla quale l'Azienda per i servizi sanitari e anche la Provincia assicurerà la massima collaborazione»

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LA POLITICA: le reazioni alle dimissioni di Benetollo



TRENTO. «Siamo assolutamente favorevoli all'intervento di una commissione ministeriale alla quale l'Azienda provinciale per i servizi sanitari - e ovviamente anche la Provincia autonoma di Trento, attraverso il Dipartimento alla salute - assicurerà la massima collaborazione». Così il presidente Maurizio Fugatti che, su sollecitazione della stampa, è intervenuto sul caso di Sara Pedri, la ginecologa scomparsa che ha lavorato all'interno dell'Unità operativa di Ginecologia e ostetricia dell'ospedale Santa Chiara di Trento.

E sulle dimissioni del direttore generale Pier Paolo Benetollo, il presidente Fugatti ha chiarito che la decisione è legata ad un passaggio relativo al rinnovo di alcuni incarichi, tra cui quello di direttore dell'Unità operativa presso la quale lavorava la ginecologa Sara Pedri. Una situazione di cui l'assessorato alla salute e la Giunta non erano stati messi a conoscenza prima della giornata di ieri, giovedì 1 luglio. «Quello del direttore Benetollo - ha commentato il presidente Fugatti - è un atto di grande correttezza e serietà che apprezziamo, perché testimonia da una parte lealtà e responsabilità rispetto al suo ruolo istituzionale e dall'altro l'impegno personale a garantire quel clima di assoluta trasparenza necessario a chiarire in via definitiva la vicenda».

Fugatti ha inoltre espresso parole di apprezzamento rispetto al lavoro svolto dal dottor Benetollo nella gestione della pandemia e della campagna vaccinale. La comunicazione del direttore generale dell'Azienda sanitaria - recita il comunicato della Provincia - sarà oggetto di valutazione da parte dell'esecutivo, che assicura la piena operatività del direttore generale anche alla luce dell'importanza del settore sanitario in una fase così delicata.













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