pandemia

Covid, nelle Rsa trentine operatori non vaccinati tra i 20 e i 39 anni

Confronto Pat-Upipa-Spes: “Situazione dei turni sotto controllo”



TRENTO. "La situazione organizzativa e relativa alla copertura dei turni nelle diverse Rsa è sostanzialmente sotto controllo e non presenta criticità particolari". E' ciò che è emerso dal tavolo di confronto tra Provincia di Trento, Upipa e Spes per monitorare la situazione del personale nelle Aziende per i servizi alla persona e nelle Rsa trentine, con particolare riguardo alle situazioni di criticità legate alla presenza di operatori non vaccinati.

Upipa, che gestisce la maggior parte delle residenze per anziani su tutto il territorio provinciale, ha fornito nel dettaglio i dati relativi al personale animatore ed educatore, ausiliario e dei servizi generali, sottolineando che ulteriore valutazione sarà possibile farla dopo la data del 10 ottobre prossimo, limite stabilito dal Governo per ulteriori sospensioni. Ad oggi, la maggior parte dei professionisti non vaccinati rientra nella stessa fascia di età di quella della popolazione generale, cioè tra i 20 e i 39 anni.

Tra le varie perplessità espresse da coloro che temono la somministrazione del vaccino diverse sono quelle legate allo stato di gravidanza, o alla volontà di pianificare un concepimento. L'Azienda sanitaria, seguendo anche le indicazioni nazionali, ha ribadito che la vaccinazione è anzi raccomandata in questi casi, a protezione sia della gestante che del nascituro.

L'assessore alla salute Stefania Segnana e il dirigente del dipartimento salute, Giancarlo Ruscitti, hanno perciò annunciato una campagna di sensibilizzazione verso tutti gli operatori, "per far conoscere il più possibile l'opportunità della vaccinazione in gravidanza e nelle attività professionali in generale, un'attività di comunicazione alla quale sta lavorando l'Ufficio stampa provinciale assieme all'assessorato e ad Apss".













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