IL CASO

Coronavirus, la Diocesi: no alla stretta di mano per le condoglianze, niente messa per chi ha tosse

Tra i consigli quello di scoraggiare la partecipazione al funerale di persone provenienti dalle regioni in cui vi sono stati casi di contagio



TRENTO. Nuove disposizioni dell'Arcidiocesi di Trento a seguito dell'emergenza Coronavirus. L'arcivescovo Lauro Tisi dispone che i fedeli con febbre, tosse o altri sintomi riferibili all'influenza si astengano tassativamente dalla partecipazione alle celebrazioni liturgiche: i fedeli ricevano la comunione esclusivamente sul palmo della mano e le mani stesse siano lavate accuratamente prima e dopo le celebrazioni liturgiche.

Si eviti lo scambio di pace; resti esposto all'esterno delle chiese il cartello con le suddette disposizioni; si esponga all'esterno delle chiese la stampa del poster con le disposizioni ministeriali; i banchi delle chiese vengano puliti con prodotti igienizzanti il giorno precedente e quello successivo le celebrazioni festive; fino a nuova comunicazione siano sospese tutte le attività e le riunioni previste nelle sale delle canoniche e degli oratori, che abbiano un numero di partecipanti superiore a 15 persone; i parroci provvedano a sensibilizzare i parenti dei defunti affinché scoraggino la partecipazione al funerale di persone provenienti dalle Regioni in cui vi sono stati casi di contagio; i parroci invitino i partecipanti ai funerali ad astenersi dalla stretta di mano all'atto delle condoglianze.

Tra gli eventi diocesani di interesse pubblico in calendario nelle prossime settimane - aggiunge l'Arcidiocesi di Trento - sono sospesi gli incontri della Cattedra del confronto di lunedì 9, lunedì 16 e lunedì 23 marzo a Trento (sala Cooperazione) e la serata con il professor Gregorio Vivaldelli di martedì 31 marzo (Palarotari). L'arcivescovo Tisi invita le comunità a «vivere queste disposizioni con il massimo senso di responsabilità collettiva».













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