IL CASO

Bolzano, piazza Vittoria diventa un gabinetto a cielo aperto

Cresce l'esaperazione dei cittadini per la presenza di senzatetto stranieri e italiani che hanno eletto il giardino intorno all’Arco di Piacentini a casa loro



BOLZANO. I giardini di piazza Vittoria stanno diventando una cloaca a cielo aperto. La zona è ormai "luogo di residenza" di senzatetto che di giorno bivaccano sulle panchine del giardino dietro il monumento alla Vittoria, chiedendo l’elemosina a chi va a fare il ticket per il parcheggio. La sera, quando chiudono i negozi, si spostano sotto il porticato: dormono sopra quattro cartoni; solo i più fortunati hanno il sacco a pelo.

Una situazione inaccettabile innanzitutto per i clochard stranieri e italiani, spesso con problemi di alcol associati a patologie psichiche, che hanno eletto il giardino intorno all’Arco di Piacentini a casa loro; e ancora più inaccettabile per una città come Bolzano che è in testa a tutte le classifiche per benessere e qualità della vita.

La foto che pubblichiamo sopra non ha bisogno di spiegazioni. E proprio la sua crudezza giustifica la crescente esasperazione dei bolzanini in genere e di chi abita da quelle parti in particolare.

«Consapevole che la mia è l’ennesima segnalazione - scrive una lettrice - vi invio le foto dello spettacolo quotidiano che possiamo ammirare dalle nostre finestre in diverse ore del giorno. Qualche giorno fa un barbone si è pure calato i pantaloni per defecare sul prato, a pochi metri dalla fermata del bus, mentre sul marciapiede passava la mia nipotina di 4 anni con la sua mamma».

La situazione è nota, ma non se ne esce. «La legge non ci consente - ha ribadito anche ieri il sindaco Renzo Caramaschi - di obbligare queste persone ad andare in una delle strutture messe a disposizione del Comune. Le abbiamo provate tutte: li abbiamo accompagnati nei nostri centri dove potrebbero dormire in un letto pulito, avere a disposizione i servizi igienici e ricevere un pasto caldo, ma dopo mezz’ora sono di nuovo ai giardinetti. Non possiamo costringerli a restare, perché rischiamo di andare nei guai noi. Lo può fare solo un giudice dopo un processo, non il sindaco, né il questore. Gli strumenti che l'amministrazione pubblica ha a disposizione sono davvero molto limitati. In ogni caso continueremo a cercare soluzioni nel rispetto della legge». 













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