Giallo di Bolzano

Benno si avvale della facoltà di non rispondere

Il trentenne in stato di fermo dopo che sarebbero emersi nuovi elementi di sospetto molto forti. È accusato di avere ucciso i genitori Laura e Peter e di aver fatto sparire i loro corpi. Nell’udienza di convalida di questa mattina Benno non ha parlato

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BOLZANO. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Benno Neumair, il figlio della coppia bolzanina scomparsa, è stato fermato ieri, venerdì 29 gennaio, su ordine della procura di Bolzano e ora si trova in carcere. Interrogato questa mattina l'uomo, accusato di omicidio e di occultamento di cadavere, non ha parlato. I suoi legali hanno chiesto la scarcerazione.  Il giudice deciderà se confermare il fermo oppure no nel primo pomeriggio.

A scommettere sulla sua presunta innocenza non sono più neppure i parenti più stretti che vivono sperando di poter conoscere la verità.

La battaglia giudiziaria rischia però di essere lunga e ricca di insidie. Ieri gli avvocati difensori Moccia e Polo hanno confermato la decisione di inoltrare istanza di incidente probatorio. L’obiettivo è di ottenere maggiori garanzie difensive sul fronte scientifico delle indagini che potrebbe risultare decisivo.

Il 30enne si è presentato in procura nella notte tra il 28 e il 29 gennaio in compagnia dei suoi legali, che poco prima avevano ricevuto una ordinanza di fermo. A questo punto si è "costituito spontaneamente", ribadiscono gli avvocati Flavio Moccia e Angelo Polo. 

La procura continua a mantenere massimo riserbo sull'inchiesta, come ha fatto dal primo giorno. Perché ora ritenga di avere abbastanza elementi in mano per chiedere la custodia cautelare non è chiaro, che un importante contributo sia però arrivato dalle analisi nei laboratori del Ris è evidente.

Di fatto l'ordinanza di fermo, si apprende, sarebbe "corposa", di alcune centinaia di pagine. Il Ris non ha solo analizzato le tracce di sangue sul ponte sull'Adige a Ischia Frizzi, che apparterebbero a Peter Neumair, e altre tracce sulla Volvo della coppia, ma soprattutto tutti i reperti prelevati durante il sopralluogo nell'appartamento in via Castel Roncolo e infine i vestiti di Benno che una sua amica, con la quale aveva passato la notte della scomparsa di Laura e Peter, aveva lavato, per poi consegnarli in un secondo momento agli inquirenti.

Le parole del legale

«Benno è molto provato, è rinchiuso in una cella del carcere di via Dante per il momento in solitudine ma sta affrontando questa esperienza con angoscia, nonostante io ed il collega Angelo Polo avessimo sempre pensato che fosse necessario prepararlo anche ad una circostanza di questo tipo».

L’avvocato Flavio Moccia ieri pomeriggio è andato a trovarlo. «Non è facile quello che questo ragazzo sta passando - ha commentato ancora il noto legale bolzanino - sono convinto che riusciremo a dimostrare la sua estraneità ai terribili fatti di cui è sospettato». Gli avvocati difensori Moccia e Polo hanno confermato la decisione di inoltrare istanza di incidente probatorio. L’obiettivo è di ottenere maggiori garanzie difensive sul fronte scientifico delle indagini che potrebbe risultare decisivo.

Benno Neumair, dai sospetti all'arresto - La videoscheda

Il giovane è stato arrestato stamane, 29 gennaio. E' indiziato di duplice omicidio e occultamento dei cadaveri. La scomparsa dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli risale allo scorso 4 gennaio

La giudice Carla Scheidle dovrebbe fissare la data al massi- mo entro una decina di giorni. Tra gli accertamenti che dovrebbero essere svolti nelle prossime settimane c’è anche l’analisi dell’attività telematica del giovane indagato. Proprio per questo gli inquirenti hanno disposto una copia forense dei dischi fissi dei computer in uso a Benno e della memoria del telefonino. Sarà infatti necessario valutare i siti visitati ed i contatti avuti dall’indagato anche nei giorni precedenti il mistero della scomparsa dei due genitori.

L’accusa

Ricordiamo che nell’avviso di garanzia legato al sequestro dell’appartamento di via Castel Roncolo 22, la Procura di Bolzano ipotizza che l’indagato abbia ucciso entrambi i genitori (forse avvelenandoli) trasportandone poi i cadaveri con la Volvo di famiglia fino a Vadena, dove li avrebbe gettati nel fiume. 













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