La sentenza

Assolto l’ex direttore generale della Provincia Ivano Dalmonego

La soddisfazione dell’assessore Tonina: “Chiarita ogni cosa”



TRENTO. Si è conclusa ieri (16 febbraio) in Cassazione, con una piena assoluzione, la vicenda giudiziaria che aveva coinvolto l'ex direttore generale della Provincia, Ivano Dalmonego.

"Siamo soddisfatti dell'esito di questo processo - commenta il vicepresidente Mario Tonina a nome dell'esecutivo - che testimonia la correttezza dell'operato di Dalmonego e dunque, in generale, dell'Amministrazione provinciale. Eravamo convinti che il processo avrebbe potuto chiarire ogni cosa, tanto che la Provincia non si era costituita parte civile. Dalmonego - conclude Tonina - ha sempre svolto un ruolo che per sua natura implica importanti responsabilità e lo ha sempre fatto con professionalità, correttezza e dedizione. La chiusura definitiva di questa vicenda è una buona notizia per le istituzioni, oltre che per chi le ha sempre servite con grande lealtà".

I FATTI

Il processo vedeva riuniti tre filoni dell’inchiesta su Trento Rise, due riguardavano gli appalti più corposi e uno un appalto minore per il turismo. Imputati anche Bona e Grianti, due componenti delle commissioni aggiudicatrici. Dalmonego era accusato di aver cercato di pilotare a favore della Deloitte la gara con la formula del Pcp (precommercial procurement) per la consulenza da 7 milioni e 474 mila euro per la costruzione di «modelli organizzativi e di processo per abilitanti il trasferimento tecnologico e l’applicazione di soluzioni innovative».

In particolare l’ex alto funzionario avrebbe esercitato pressioni sia per telefono che via mail. Ma lui ha sempre negato tutto spiegando di aver sempre agito nell’interesse della Provincia e senza forzare le regole. Dalmonego aveva sempre cercato di spiegare che non c’era stata nessuan turbativa d’asta né, tantomeno, alcuna pressione per favorire la Deloitte. 

Dopo la condanna in primo grado, Dalmonego era stato difeso a spada tratta da Lorenzo Dellai, di cui era stato il principale collaboratore nell’ultimo mandato da presidente della Provincia. La Corte d’appello ha rovesciato la sentenza di primo grado che aveva condannato l’ex direttore generale della Provincia  per turbativa d’asta













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