Presi i furbetti del cronotachigrafo 

Scheda elettronica per alterare velocità e ore di due tir: fermati dalla polizia stradale



RIVA. Dalla “banale” calamita alla sofisticata scheda elettronica azionabile con un pulsante nascosto, fino ad arrivare ad apparecchiature ancora più complesse, controllate con un telecomando.

Passano gli anni ma non il vizio di alterare le registrazioni del cronotachigrafo, ovvero lo strumento che permette di rilevare la velocità dei mezzi pesanti e le ore di guida, in entrambi i casi severamente limitati dalla legge. Dall’inizio dell’anno sono sei i casi di manomissione scoperti dalla polizia stradale di Riva del Garda, gli ultimi due nel solo mese di aprile.

Entrambi i tir fermati sono di società italiane, con sede nel Lazio. Ben occultate, erano state montate due schede elettroniche azionabili con il pulsante e in grado di alterare il funzionamento del cronotachigrafo, permettendo quindi di “barare” su velocità ed ore di guida. Di fatto i mezzi pesanti risultavano fermi anche se in marcia. Un accurato controllo da parte degli agenti della polizia stradale di Riva, coordinati dal comandante Marco Zucchelli, ha permesso di rilevare la presenza della scheda elettronica, subito sequestrata.

Pesanti le conseguenze per i conducenti dei due mezzi pesanti. Ad entrambi è stata ritirata la patente di guida (rischiano una sospensione fino a tre mesi) e si sono visti contestare una sanzione amministrativa di 1.698 euro. Nei guai anche i proprietari dei veicoli titolari dell’autorizzazione al trasporto merci per conto terzi: dovranno pagare 815 euro di sanzione.

Sono una trentina i casi di alterazione del cronotachigrafo rilevati in Trentino dalla Stradale dall’inizio dell’anno.













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