Arco. A fermarne la corsa sono stati gli alberi della boscaglia posta ai piedi della parete arcense, sulla strada che da Prabi porta a Ceniga. Una caduta provocata, con tutta probabilità, per colpa di un appiglio che è improvvisamente sfuggito di mano, presa che il climber, un tedesco di 45 anni, ha mancato mentre stava salendo, assieme ai due amici, la Via Aphrodite, nei pressi dell’eremo di San Paolo ad Arco.

Per sua fortuna, lo scalatore germanico è sopravvissuto all’incidente ma nell’impatto con la pianta, che ne ha attutito la caduta, si è procurato diverse contusioni, qualche trauma e soprattutto una profonda ferita a un fianco.

L’incidente è avvenuto ieri mattina, poco dopo le 11. A dare l’allarme sono stati gli altri due compagni di cordata. La chiamata alla centrale operativa ha messo in moto gli operatori del Soccorso alpino della Stazione di Riva, guidati a terra dal comandante Danilo Morandi, che hanno raggiunto il ferito alla base della parete, seguiti a ruota dal medico rianimatore che è stato calato al suolo dall’elicottero, poi atterrato nella zona della Moletta, nei pressi della Piccola Dallas.

Il climber, sempre cosciente ma dolorante, ha ricevuto le prime cure mediche e quindi, una volta stabilizzato, è stato fatto calare fino in strada, dove ad attenderlo c’era l’ambulanza che lo ha portato fino all’elicottero per essere trasportato al Santa Chiara. Il quarantacinquenne non è in pericolo di vita ma le sue ferite sono molto serie.

Le operazioni di soccorso si sono svolte sotto lo sguardo incuriosito, in particolare durante l’arrivo dell’elicottero, dei molti turisti che in questi giorni percorrono in bicicletta, e a piedi, la ciclabile che corre lungo il fiume Sarca, fra Arco e Dro.

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