Per il chiosco del Cretaccio trovato il nuovo gestore 

La novità. Carmelo Scebba si occuperà della struttura lungo la ciclabile Torbole-Sarche Sarà solo un punto di ristoro e non avrà l’obbligo di dotarsi di servizi specifici per i ciclisti


Gianluca Ricci


Arco. Sempre che l’evoluzione dell’epidemia di Covid-19 lo consenta, anche quest’anno il punto di ristoro del Cretaccio lungo la ciclabile Torbole-Sarche riaprirà i battenti. L’amministrazione comunale ha dato il suo benestare alla consueta operazione di subappalto che la società concessionaria, la “Bici Grill Sas di Rigo Marco & C.”, ha portato a termine per sostituire il gestore precedente: a fornire assistenza ai ciclisti in quell’area sarà Carmelo Scebba, che si occuperà del chiosco fino alla scadenza del contratto. Chiosco, si badi bene, e non bicigrill: questo termine non può essere utilizzato per quella struttura. Secondo la normativa provinciale, infatti, a chiamarsi bicigrill saranno soltanto quelle strutture che risponderanno a specifici requisiti pensate e progettate proprio per essere per le due ruote ciò che sono per le quattro gli autogrill in autostrada. Bicigrill a tutti gli effetti sarà quello che Max Amistadi realizzerà poco più a sud, grazie alla contestata deroga approvata recentemente dal consiglio comunale: il progetto è stato vidimato dalle autorità provinciali e risponde esattamente ai criteri previsti dalla legge. Diverso è il caso dell’altro punto di ristoro presente sulla ciclabile nel comune di Arco, quello alla Moletta: anch’esso può essere considerato al massimo un chiosco, anche se a tutti gli effetti svolge le medesime funzioni di un bicigrill con il marchio registrato.

«È vero che i punti di ristoro della Moletta e del Cretaccio sono grandi – ha detto l’assessore Stefano Miori – ma si tratta di strutture create con tendoni: lo spazio specifico è quello di un furgone o poco più. D’altronde sono nate come sviluppo dei posteggi isolati destinati al commercio ambulante e non hanno l’obbligo di dotarsi di servizi specifici a favore dei ciclisti. Al contrario dei bicigrill, che invece non possono esimersi dall’averli». Ecco perché la loro collocazione sul territorio deve rispondere a precisi principi, nonostante il sempre maggiore affollamento della pista soprattutto durante la bella stagione, quando trovare un posto dove sedersi qualche minuto a bere o mangiare qualcosa diventa una vera impresa. «Lo sappiamo – ha proseguito Miori – la domanda c’è, ma le risposte devono essere date con criterio». Ecco probabilmente perché giace ancora in attesa di sviluppi la domanda di apertura di un nuovo bicigrill fra la Moletta e il ristorante la Pergola.













Scuola & Ricerca

In primo piano