Maroadi, il Comune sposa la linea della demolizione 

L’abuso. Nella conferenza dei capigruppo dell’altra sera il sindaco Betta ha anticipato le mosse dell’amministrazione: annullamento automatico della deroga e stop a ogni ulteriore richiesta



Arco. I capigruppo hanno deciso: il consiglio comunale in cui discutere della delicata vicenda dell’abuso scoperto al camping Maroadi si svolgerà il prossimo 24 aprile. Una riunione per cui si preannunciano toni piuttosto caldi, nonostante la posizione dell’amministrazione sia stata nel frattempo definita e non sia facile trovare spazio per soluzioni alternative. Le forze di opposizione tuttavia cercheranno di inchiodare la maggioranza alle sue responsabilità politiche, anche se in situazioni come queste a contare maggiormente sono quelle amministrative. E da quel punto di vista la giunta sostiene di avere tutte le carte in regola: dal momento che la deroga concessa dal consiglio comunale al camping Maroadi per poter ampliare di un piano si è rivelata un atto amministrativo basato su dati non veritieri, si annulla automaticamente, soluzione che l’amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Betta intende perseguire fino in fondo.

Inoltre si chiederà la rimessa in pristino della struttura, imponendo la demolizione di quanto realizzato dai proprietari senza essere stato preventivamente autorizzato. A quel punto nessuna nuova richiesta di deroga verrà più presa in considerazione, visto che chi sbaglia paga e si deve assumere le sue responsabilità. Responsabilità che per la maggioranza non possono essere assolutamente ascritte agli amministratori né ai tecnici: se per sfiduciare questa giunta si pensa di sfruttare il fatto che Bianca Maria Simoncelli, dirigente dell’area tecnica del Comune di Arco, sia la compagna del progettista, l’architetto Giorgio Losi, il sindaco ha già reso noto che ad occuparsi della pratica è stata un’altra persona. Che si tratti di una situazione imbarazzante Betta lo ha ammesso fin dall’inizio, che si possano ricavare conclusioni drastiche di carattere politico però lo ha decisamente negato. In quanto al fatto che nessuno si sia preoccupato di effettuare un sopralluogo sul cantiere prima del rilascio della fatale deroga, accusa che le forze di minoranza hanno lanciato per colpire l’assessore competente Stefano Miori, è stato reso noto che i tecnici comunali intervengono solo su segnalazioni scritte, visto che si tratta di un lavoro che impegna tempo e risorse significativi. Se ci sono delle responsabilità, insomma – e sarà probabilmente questa la posizione che la maggioranza difenderà nel corso del dibattito consiliare previsto mercoledì prossimo – queste andrebbero attribuite ai protagonisti della vicenda, vale a dire proprietari, tecnici e ditte che hanno lavorato alla struttura senza che fosse stato autorizzato l’intervento. Difficilmente però le opposizioni abbandoneranno il campo di battaglia senza portarsi via qualche scalpo politico. G.R.

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