Bresciani: «Un imprenditore pronto ad investire nell’ostello» 

Il vice sindaco di Arco rilancia il progetto per la struttura ricettiva al posto dell’ex oratorio Ad Amsa il mandato di trattare con il privato: «L’outdoor ha bisogno di questo tipo di offerta»


di Gianluca Ricci


ARCO. A dispetto della mancanza di una voce specifica fra le mille colonne del bilancio prossimo venturo, per l’ex oratorio sembra comunque profilarsi un immediato futuro di ristrutturazione e rilancio. Ostello doveva essere e ostello sarà, parola di vicesindaco. Stefano Bresciani, un po’ indispettito per le parole critiche delle opposizioni in consiglio comunale a proposito della modestia delle risorse a disposizione del settore turistico, ha voluto mettere i puntini sulle i. E ricordare che, una volta che saranno collocati i tasselli giusti al posto giusto, si potrà finalmente parlare di un ostello in città. «La giunta – ha detto – ha investito molto nel settore dell’accoglienza, anche perché si tratta di un fattore particolarmente strategico per l’economia di Arco. Purtroppo però le cifre su cui potevamo contare qualche anno fa non ci sono più e siamo costretti a fare i conti con una nuova realtà». Per l’ostello sembrava cosa fatta fino a qualche tempo fa, quando il percorso intrapreso con un grande imprenditore veronese del settore sembrava sul punto di concretizzarsi. «Poi a causa della lentezza burocratica degli enti pubblici e dell’incertezza del piano finanziario non se n’è fatto più nulla. Ma il progetto è ancora lì, praticamente già pronto», ha ricordato il vicesindaco Bresciani ripercorrendone la storia. Una struttura di accoglienza di quel tipo ad Arco non esiste e, vista la tipologia di molti di coloro che si fermano in città per qualche giorno, si tratterebbe di una scelta più che mirata. Ecco perché il progetto non è stato scartato e potrebbe diventare persino la base per un bando pubblico su cui costruire una nuova proposta. «Arco si è da tempo caratterizzata per una specifica proposta sull’attività outdoor. Una struttura di accoglienza di quel tipo e in quel luogo sarebbe la risposta giusta ad una domanda che si sta sempre più articolando». Quand’ecco, poco tempo fa, l’interessamento di un nuovo imprenditore dell’accoglienza, con il quale Bresciani ha messo in contatto la dirigenza di Amsa. È noto infatti che, fin dal suo insediamento, quattro anni or sono, il consiglio di amministrazione della municipalizzata era stato incaricato di occuparsi in particolare di stazione delle corriere e ostello della gioventù: nel recupero dei grandi volumi dismessi di proprietà dell’amministrazione, aveva detto in quella sede il vicesindaco, Amsa può assumere la regia delle operazioni. Toccherà dunque alla società presieduta da Renato Veronesi mantenere i rapporti con il nuovo investitore e sgombrare il campo dagli ostacoli che potrebbero impedire il successo dell’operazione: «Nell’anno di amministrazione che ancora ci resta – ha infatti dichiarato Stefano Bresciani – lavorerò soprattutto per portare a compimento questo progetto». Al limite, per iscriverlo a bilancio per l’anno a venire, sarà un attimo.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs