Arco, nuovo stop per il vallo tomo del monte Brione

Arco. Nuovo stop per il vallo tomo al Brione: ad imporlo è stato un sopralluogo della Soprintendenza ai beni culturali, sollecitata da WWF e Italia Nostra, a causa della presenza in loco di vestigia...


Gianluca Ricci


Arco. Nuovo stop per il vallo tomo al Brione: ad imporlo è stato un sopralluogo della Soprintendenza ai beni culturali, sollecitata da WWF e Italia Nostra, a causa della presenza in loco di vestigia risalenti alla prima guerra mondiale. Il tormentato cammino dell’opera di difesa del territorio si arricchisce dunque di un nuovo passaggio, che potrebbe determinare l’allungamento dei tempi di realizzazione. Qualche giorno fa in Soprintendenza è stato fatto il punto della situazione e sono state verificate le possibili alternative al disegno progettuale per riuscire a rendere compatibili le esigenze di salvaguardia di un manufatto culturalmente importante e quelle di sicurezza di chi abita e di chi transita in quell’area. Al momento la Soprintendenza si è presa un po’ di tempo per le necessarie riflessioni, anche perché nell’ambito dei reperti relativi alla prima guerra mondiale a valere sono le norme della cosiddetta legge Gasparri, che alla fine demanda alla Provincia la decisione ultima sul loro destino.

«I nostri tecnici stanno studiando il progetto – ha commentato l’assessore Stefano Miori – e stanno verificando le soluzioni meno onerose per poter salvare capra e cavoli. Va detto che la legge Gasparri, nella sua genericità, non distingue tra un forte e una trincea, assegnando ad entrambi il medesimo interesse e la medesima importanza. La nostra priorità – ha tenuto a precisare Miori – è comunque quella di mettere in sicurezza la zona. Se si certificherà che le vestigia emerse sono significative e storicamente importanti, proveremo ad attuare quelle modifiche che permettano di conservarne traccia. Certo è però che senza il vallo tomo a protezione, si tratterebbe di testimonianze impossibili da visitare, visto che il transito là sotto sarebbe vietato». In Comune sono in molti a sospettare che la richiesta di intervento della Soprintendenza sia un nuovo strumento individuato dalle associazioni ambientaliste, da sempre ostili al progetto, per ritardare ulteriormente la sua realizzazione. Anche perché la valorizzazione di quel tratto di territorio dal punto di vista storico appare quanto meno improbabile, come ha riconosciuto lo stesso assessore Miori: «Il sogno di riuscire a realizzare una sorta di percorso storico lungo le trincee della prima guerra non è concretizzabile: dalle nostre parti il territorio è stato fortemente antropizzato ed oggi quella linea scorre sotto vigneti, strade e abitazioni. Un suo sfruttamento dal punto di vista turistico è altamente improbabile».

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