Meccanica del Sarca, oggi operai in sciopero 

Braccia incrociate per sbloccare la trattativa sul contratto di lavoro integrativo Albertini (Fiom-Cgil): «Dall’azienda sono arrivate proposte inaccettabili»



DRO. Sciopero, oggi, alla Meccanica del Sarca: i lavoratori hanno deciso di “incrociare le braccia” per l’intera giornata, nel tentativo di arrivare a uno sblocco della trattativa sul nuovo contratto integrativo aziendale. È stato anche annunciato un presidio davanti alla sede dello stabilimento del gruppo Beretta, a Pietramurata, tra le 8 e le 10. La protesta è indetta da Fiom-Cgil e Fim-Cisl (le due sigle attualmente rappresentate a livello sindacale interno) dopo la decisione dell'assemblea dei dipendenti di venerdì. Con questa azione netta si punta a ottenere un ripensamento da parte della dirigenza soprattutto in relazione alla volontà di attivare una sorta di superamento automatico di tutti i contratti precedenti. Dal punto di vista delle organizzazioni dei lavoratori ci sono ormai le condizioni per arrivare a un accordo che migliori le condizioni salariali dei 120 dipendenti (tra operai e impiegati), che negli anni di crisi si sono fatti carico sia della cassa integrazione sia del contratto di solidarietà. Adesso le maggiori difficoltà sono alle spalle ed è dunque il momento, per i sindacati, di trovare una nuova intesa sulla parte integrativa, visto che l'ultimo contratto (tutt’ora di fatto in vigore) è scaduto alla fine del 2014. Una consapevolezza rafforzata dal fatto che già in alcuni stabilimenti del gruppo sono stati firmati accordi integrativi e che, nel caso del Trentino, trova ulteriore conferma nella fase di ripresa economica che sta riguardando diverse realtà del settore meccanico che in questi mesi hanno siglato con le organizzazioni sindacali contratti integrativi che incrementano i salari anche nella parte fissa.

«Non c'è ragione – spiega per la Fiom-Cgil Enrico Albertini – per non arrivare a un'intesa anche per i dipendenti della Meccanica del Sarca. Sull’integrativo ormai siamo in trattativa da diverso tempo. Prima non si era entrati in argomento in considerazione della non semplice situazione di mercato, “pagati” dai lavoratori con cassa integrazione e solidarietà. Arrivati quasi a concludere l’accordo, l’azienda ha posto delle condizioni inaccettabili. Nella nuova intesa si andrebbe a ritoccare alcuni aspetti del contratto del 2014. Sul discorso economico la quadra sembrerebbe essere stata trovata, ma consideriamo lesiva per i lavoratori la volontà di imporre che il nuovo contratto comporti il superamento di tutti i precedenti (si parla di 40 anni di contrattazione) anche per le parti non discusse. Vedremo come l’azienda reagirà». (m.cass.)













Scuola & Ricerca

In primo piano