L'OPERAZIONE

Acquistavano i fiori che dovevano coltivare: contestata un'evasione da 2 milioni di euro

Verifiche della Guardia di finanza nei confronti di aziende agricole trentine operanti nel settore florovivaistico



TRENTO. La Guardia di finanza di Trento ha concluso una serie di verifiche fiscali nei confronti di aziende agricole trentine operanti nel settore florovivaistico, denunciando un imprenditore e contestando oltre 2 milioni di euro di evasione fiscale. Nelle serre si sarebbero dovuti coltivare piante e fiori, che però venivano acquistati già pronti per la vendita. L'operazione, denominata "Fiori del male", è stata condotta dai finanzieri di Trento e si è sviluppata nell'arco di circa due anni.

Sono state individuate in particolare tre aziende che figuravano formalmente come produttori di fiori e piante esclusivamente in proprio, requisito che permetteva loro di godere dello specifico regime fiscale agevolato di settore, basato sulla tassazione della rendita catastale dei terreni. Le norme prevedono infatti che, per essere considerata azienda agricola e avere vantaggi fiscali, un'impresa deve avere il requisito della "prevalenza" dell'attività in questione su altre.

In tutte e tre le aziende agricole coinvolte, secondo quanto scoperto dai finanzieri, le serre non venivano utilizzate per la produzione in proprio di fiori e piante, ma come depositi. Nel complesso, nell'arco del quinquennio 2013-2017, le fiamme gialle hanno ricostruito un fatturato di oltre 28 milioni di euro, un'imposta netta evasa di oltre 2 milioni di euro e Iva per 1,2 milioni di euro, tutto segnalato all'Agenzia delle entrate di Trento per gli adempimenti di competenza. Nei confronti di una persona, a causa del superamento delle soglie penalmente rilevanti circa gli importi evasi contestati, è stata inoltrata anche una segnalazione alla Procura della Repubblica di Trento per dichiarazione infedele.

Per evitare che vengano dispersi i valori patrimoniali per il recupero delle imposte contestate, è stata avanzata proposta di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di conti correnti e beni immobili fino alla concorrenza del debito di imposta (1,7 milioni di euro) contestato all'imprenditore denunciato penalmente. 













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs