L'onda di Finnegan



Barack Obama l’ha messo in cima alla lista dei libri letti durante l’estate che ci stiamo lasciando alle spalle. Certamente, ultime letture estive da presidente, giacché a novembre gli Stati Uniti sceglieranno il (la) nuovo(a) presidente(essa). Digressione certa: dovesse vincere il cotonato Trump, simile classifica l’anno prossimo non si porrebbe. Di leggere cinque libri in una stagione per Donald non se ne parla proprio. Torniamo a noi. Anzi, al libro che è piaciuto non solo ad Obama. Per dirne un’altra, è il Premio Pulitzer 2016 per la miglior biografia. Ed è arrivato in Italia grazie all’ennesima felice intuizione di una piccola casa editrice che alla buona letteratura sportiva ci sta decisamente abituando. Sì, difficile possano lasciare indifferenti le cinquecento pagine di Giorni selvaggi di William Finnegan, pubblicato da 66THA2ND. Lo sport di cui Finnegan (classe 1952, acclamato reporter di guerra del New Yorker) scrive alla grande, con una capacità magnetica di tenere incollato il lettore, semplicemente affabulando, raccontando, in un memoir memorabile, è particolare assai. Si parla del surf, si parla delle onde, possibilmente perfette. Finnegan ripercorre le tappe di una vita votata a una personalissima sfida al “Dio Oceano”. Cresciuto in California e poi alle Hawaii, Finnegan inizia a surfare da bambino. Cresce ed insegue l’onda perfetta in tutti gli angoli del pianeta, dalla Polinesia all’Australia, da Madeira al Sud Africa, dalle Fiji al Perù. Ma la forza di questo volumone, un gioiello da tenere caro, è quello di farci vivere l’autentica ossessione di Finnegan di pari passo ad una avventura intellettuale - costellata di incontri, libri, psicanalisi, controcultura, santoni, beatnik, amori, famiglia, amici  - che attraversa un’adolescenza assai avventurosa, gli scontri di gang a Honolulu, i tumulti sociali degli anni ’60, le surfate sotto l’effetto di un acido sulle onde di Maui, la scoperta del mondo e dei suoi conflitti. Romanzo d’avventura d’altri tempi, autobiografia intellettuale, omaggio all’arte del surf. Un’onda da non perdere.COPERTINA GIORNI SELVAGGI:Layout 1













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