Grandi imprese verticali e un Corbucci restaurato 

Attesa anche per l’anteprima mondiale di “Holy Mountain” di Reinhold Messner Spazio anche alla mummia del Similaun con “Iceman” del regista Felix Randau 



TRENTO. Partiamo dalle proiezioni speciali, per parlare del programma cinematografico, proiezioni particolari, spesso non sull’alpinismo, che danno misura della capacità di intrecciare stimoli e proposte e di ricostruire il fantastico scenario del mondo della Lanterna Magica. Cinema e storia dello sport, nonché di un mito locale e italiano: arriva in sala al Festival in anteprima mondiale, questo binomio con il docufilm “Moser - Scacco al tempo” di Nello Correale, documentario sul ciclista italiano con più vittorie di sempre, nato e cresciuto in Trentino, conosciuto in tutto il mondo e rimasto sempre molto legato al suo territorio. Farà seguito un documentario su figure ritenute invece marginali, quei gregari che raramente conquistano trofei e titoli dei giornali, protagonisti dell’appassionante “Wonderful Losers: A Different World”, co-produzione italiana diretta dal documentarista Arunas Matelis, realizzata durante diverse edizioni del Giro d’Italia seguendo tre ciclisti.

Passando alla satira sociale in occasione dei cinquant’anni dal 1968, arriverà in sala al festival la prima italiana del restauro, in occasione del cinquantesimo anniversario, di un film di culto, “Il grande silenzio” di Sergio Corbucci, atipico e leggendario spaghetti western d’alta quota con un cast memorabile (Klaus Kinski e Jean-Louis Trintignant nei ruoli principali.). Si potrà godere anche la prima presentazione, in collaborazione con Sky Arte, di “’68 - La serie”, prodotta da Sonne Film in collaborazione con la società trentina Decima Rosa e con il sostegno di Trentino Film Commission, diretta da Aurelio Laino. In Concorso vedremo 25 titoli tra lunghi e corti. Si torna in particolare a parlare di clima e ambiente con “Stella Polaris Ulloriarsuaq” di Yatri N. Niehaus, dalla Germania, che ci porta nel cuore della Groenlandia per una documentazione lirica degli effetti del cambiamento climatico sulle popolazioni locali. Fra i concorrenti nella selezione si segnalano alcuni interessanti lavori di alpinismo, categoria non sempre ben guarnita per qualità. Citiamo ad esempio in anteprima mondiale “Holy Mountain”, attesa seconda prova da regista di Reinhold Messner dopo il debutto l’anno scorso con “Still Alive - Dramma sul Monte Kenya”. Messner ci porta su una delle montagne più maestose, l’Ama Dablam in Nepal, per rivivere il memorabile salvataggio da parte del suo team di una spedizione neozelandese in pericolo.

Diciamo poi delle anteprime italiane per tre film imperdibili per appassionati: “Mountain” di Jennifer Peedom, con la voce narrante di Willem Dafoe, le parole dello scrittore Robert Macfarlane e le musiche della Australian Chamber Orchestra, progetto senza precedenti, immersione di grande respiro nel rapporto tra uomo e montagna. Citiamo anche l’atteso “The Dawn Wall” di Josh Lowell e Peter Mortimer, che racconta al fianco dei protagonisti Kevin Jorgeson e Tommy Caldwell i 19 giorni della loro leggendaria scalata del 2015 a El Capitan nello Yosemite National Park, entrata nella storia dell’arrampicata. Altra anteprima per “Dirtbag: The Legend Of Fred Beckey” di Dave O’ Leske, indimenticabile ritratto di un irriducibile sognatore che a 94 anni a caccia di avventure sulle montagne americane.

Tre le produzioni nazionali in Concorso, “Il monte delle formiche” di Riccardo Palladino, ; “Lorello e Brunello”, nuova prova da documentarista del grande montatore Jacopo Quadri. Arriva anche “Die fünfte Himmelsrichtung” di Martin Prinoth, che ci invita a un viaggio dalle vallate dell’Alto Adige verso il Brasile.

Vedremo in Concorso sei lavori che conducono in luoghi più o meno lontani ma comunque unici: dalla Taiga siberiana al mondo tradizionale della produzione artigianale di carbone nelle Alpi svizzere; dal dramma dell’ interminabile conflitto lungo i confini del Karabagh, fin nel profondo delle montagne colombiane a conoscere una storia transgender, fino al notevole “Turtle Rock” del fotografo e artista Xiao Xiao, ritratto scandito dalle stagioni, in un folgorante bianco e nero, della vita di tre generazioni in un remoto villaggio cinese. In competizione anche 11 film brevi da 9 paesi.

Prosegue la programmazione delle sezioni Terre alte quest’anno in gran parte consacrata a registi e scenari italiani, dell’ampia offerta di alpinismo e avventura di Alp&ism; degli autori e storie locali di Orizzonti vicini fino alle Proseguirà la sezione etnografica, Eurorama, a cura del Museo degli usi e Costumi di San Michele.

Le proiezioni serali al Supercinema Vittoria porteranno i migliori lungometraggi fiction di ambientazione montana, scelti dai festival di tutto il mondo. Fra questi citiamo il debutto italiano “Resina” di Renzo Carbonera, ambientato nella comunità cimbra di Luserna in Trentino e “Iceman” di Felix Randau, spettacolare tentativo di immaginare avventure e morte di Ötzi, la celebre “Mummia del Similaun”.(mdt)















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