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Dosso Dossi e Romanino raccontati nel recital al Castello del Buonconsiglio

Sabato 13 e sabato 20 gennaio ad ore 15.30 torna il Festival “I volti del Romanino” con due recital al Castello del Buonconsiglio dedicati ai due grandi pittori Romanino e Dosso Dossi. Ingresso libero



TRENTO. La dodicesima edizione del festival “I volti del Romanino. Rabbia e fede” torna a Trento al Castello del Buonconsiglio, con il sostegno della Provincia autonoma di Trento, per due produzioni teatrali e musicali originali, sviluppate appositamente per questa occasione, che raccontano il Rinascimento attraverso i due artisti che più di tutti hanno lasciato la loro impronta nella storia del Castello trentino.
La prima, "Hyer Romanus Brix", in programma nella Sala Marangonerie sabato13 gennaio alle ore 15.30, presenta le vite parallele di Dosso Dossi e Girolamo Romanino grazie alla rilettura di Tommaso Giorgi, studioso d’arte e performer, e alle musiche scritte appositamente dal gruppo Aksak Project, formato da Achille Meazzi all'oud, Nicola Mantovani ai fiati, Eduardo Meazzi e Eliana Piazzi alle percussioni. Lo spettacolo ricostruisce le vicende della decorazione del Magno Palazzo. Nel 1531 l’artista viene chiamato a Trento da Bernardo Cles, al servizio del quale rimane per circa un anno, affrescando, insieme al fratello Battista, ben 19 ambienti del Magno Palazzo.
Nonostante la collaborazione con Battista, sembra che l’intera responsabilità ideativa ed esecutiva della decorazione spetti a Dosso, apprezzato dal committente Bernardo Cles che ha per il pittore parole di elogio e ammirazione. Probabilmente, oltre alla stima personale del Principe Vescovo, è anche sulla scia della fama di cui già Dosso godeva prima del suo arrivo a Trento, che a lui viene affidata la maggior parte dei lavori al Castello del Buonconsiglio. Sappiamo tuttavia dal Mattioli (1539) che le scelte dei soggetti raffigurati, ad esempio le divinità pagane nelle lunette contigue alla cappella, non furono esenti da critiche. Il compito di affrescare la Loggia, in un primo tempo affidato a Dosso, fu in seguito commissionato al Romanino: il pittore bresciano, più libero e forse più rapido nell’esecuzione, gli sarebbe subentrato per alleggerirlo del già pesante carico di lavoro sollevandolo da un incarico particolarmente impegnativo anche per la vastità della superficie da decorare.
La seconda produzione, in programma sempre nella Sala Marangonerie sabato 20 gennaio alle 15.30, si intitola "Humana Passio" ed è dedicata al tema della singolare convivenza, nell'opera di Dosso come in quella di Romanino e di altri artisti del Rinascimento, di elementi sacri e profani, nel segno di una religiosità inquieta che evita esplorazioni metafisiche per raccontare l'uomo e la natura. Lo spettacolo, a cura di Progetti e Regie, ha per protagonista l’attrice Laura Mantovi accompagnata dalla violoncellista Daniela Savoldi.













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