Covid, laboratori bavaresi allo stremo 

La pandemia. Chi analizza i tamponi lavora da mesi tutti i giorni della settimana, sabato e domeniche comprese. E molti di loro si ammalano


Jeanne Perego


I dipendenti di molti laboratori bavaresi che analizzano i tamponi per la diagnosi della COVID-19 non ce la fanno più. Sono sfiniti. Secondo quanto riferisce la Bayerische Rundfunk, la Radiotelevisione dello Stato bavarese, il personale sanitario di queste strutture da mesi fa straordinari su straordinari. Lavorano tutti i giorni della settimana, sabato e domeniche comprese, e lo stress colpisce duro, non sono pochi quelli che si ammalano.

E se non ce la fanno più gli uomini, le macchine non sono da meno: sempre più spesso per il sovraccarico di lavoro si guastano, “kaputt” come si dice in tedesco, e tecnici specializzati devono intervenire per ripararle. Non bastasse, in qualche caso ci sono problemi di approvvigionamento per quanto riguarda i materiali utili ad analizzare i campioni.

La situazione dei laboratori in Baviera riflette quella di tutta la Germania, dove ogni settimana viene effettuato più di un milione e settecentomila di tamponi , il 50% dei quali viene eseguito nei 20 laboratori più grandi del Paese. «Non si può continuare così » dice Evangelos Kotsopoulos, consigliere a capo dell’ALM, l’associazione con sede a Berlino che riunisce oltre 200 laboratori d’analisi mediche in tutto il Paese. «La Baviera ha potuto permettersi una strategia di test generosa e liberale per mesi , fino a che c’è stata capacità di analisi, ma ora non può più farlo».

Markus Söder, il governatore del Land meridionale tedesco, per combattere la pandemia sin dalla fine di luglio ha puntato quasi tutto su una massiccia azione di tamponi per chi vive nel Land e anche per chi, durante il periodo delle vacanze estive, si trovava ad attraversarlo.

Dai primi di agosto negli aeroporti bavaresi, nelle stazioni di Monaco e di Norimberga e in alcune stazioni di servizio al confine con l’Austria , sono stati allestiti dei punti in cui chiunque, rientrando dalle vacanze all’estero, magari in Paesi a rischio, poteva presentarsi e sottoporsi gratuitamente al tampone rino-faringeo per determinare l’eventuale contagio da coronavirus. “Testen, testen, testen” (testare, testare, testare) è stato a lungo il ritornello del governatore. “I test sono il requisito fondamentale per interrompere le catene di contagio”, dichiara la ministra bavarese della Salute Melanie Huml sul sito del suo ministero.

La “Teststrategie” bavarese del periodo estivo ha portato a individuare 6000 casi positivi solo tra i 480.000 tamponi effettuati in quelle situazioni di transito, a cittadini residenti in Baviera ma anche in altri Land, di passaggio sul suolo bavarese, ma in parallelo è sempre andata avanti l’attività di esami per i bavaresi che non si erano mossi da casa. Quando in settembre sono stati chiusi tutti i punti test dedicati ai vacanzieri ,tranne quelli negli aeroporti di Monaco e di Norimberga, da più di un mese erano già stati aperti quelli dedicati alla cittadinanza in tutti i circondari bavaresi, sempre all’insegna della massima disponibilità per chi vuole o ha bisogno di effettuare un tampone. La visione del Ministero della Salute del Land ha continuato ad essere la stessa: chiunque potrebbe essere stato contagiato dal virus deve poter essere sottoposto gratuitamente al test. Visione condivisibile, ma che deve fare conto con la capacità dei laboratori bavaresi, che è al limite. «Da settimane siamo in una situazione critica – dice il microbiologo e virologo di Passavia Bernhard Wiegel – dobbiamo inviare i campioni a laboratori fuori dalla Baviera perché possano essere processati». Nel suo laboratorio ogni giorno arrivano circa 4000 campioni da analizzare. Ma riescono a valutarne solo 2000, gli altri vengono trasferiti a laboratori di altri Land, ad esempio in Meclemburgo-Pomerania occidentale, dove finora il numero di contagi era inferiore e c'era ancora capacità di laboratorio libera. Altri laboratori fanno lo stesso: inviano i campioni in altri Land con speciali servizi navetta. Le critiche a Söder per la sua liberalità in fatto a tamponi arrivano da più parti. “I laboratori non riescono a tenere il passo”, si dice, e la richiesta è quella di riservare la possibilità di sottoporsi al test a chi lo deve fare per comprovati motivi medici.

Il segretario di stato del governo bavarese Klaus Holetschek difende però la decisione del governatore: «abbiamo una buona capacità di test , adatteremo la strategia perché le condizioni continuano a cambiare. Ma non occorre un cambiamento di paradigma, si tratta solo di osservare le situazioni e svilupparle secondo necessità. Ricordiamoci che stiamo parlando della salute dei cittadini del nostro Land».















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