Cibo bio e km 0, la spesa degli italiani durante lockdown



(ANSA) - ANCONA, 14 LUG - Durante il lockdown gli italiani hanno fatto scelte più salutari, orientandosi verso cibi di maggiore qualità e più sicuri, sia in termini di provenienza che in termini di metodi di produzione: Made in Italy e Km 0 sempre più presenti nel carrello della spesa, in crescita i prodotti a marchio biologico. E' quanto emerge dalla ricerca dell'Osservatorio "The word after lockdown" realizzato da Nomisma e Fileni, condotta su un campione di 1.000 italiani responsabili degli acquisti dai 18 ai 65 anni, per individuare abitudini e preferenze dei consumatori di carne. Secondo la ricerca, il 22% dei consumatori dichiara di aver incrementato gli acquisti Km 0 e made in Italy, il 28% ha cominciato ad acquistare prodotti alimentari provenienti da filiere corte proprio durante la quarantena. Nei giorni della chiusura per l'emergenza sanitaria, il 20% del campione ha preferito cibi prodotti con metodi a basso impatto ambientale, il 12% ha acquistato prodotti alimentari con imballaggi sostenibili, il 30% ha sperimentato i prodotti biologici per la prima volta. Il lockdown ha accelerato la spinta verso l'alto del settore bio: dal 17 febbraio al 22 marzo 2020 le vendite di prodotti alimentari e bevande bio in Gdo (perimetro: Iper+Super+Discount+Lsp) hanno segnato un +20,1% rispetto allo stesso periodo del 2019. In particolare, è il comparto dei freschi quello su cui si è concentrata maggiormente l'attenzione del consumatore bio: +10% nei primi 3 mesi del 2020, con picchi nell'ortofrutta (+15%) e nella carne (+31%). Tracciabilità, sostenibilità e biologico sono sempre più importanti per consumatori e imprese.Tra i comparti più coinvolti, secondo il sondaggio, è quello della carne: due terzi degli italiani cerca carne da allevamenti all'aperto, 9 su 10 vogliono packaging sostenibile. (ANSA).









Scuola & Ricerca



In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»