Ufficiale: Il Trento chiude la curva sud

Calcio Eccellenza. Ai ferri cortissimi il rapporto tra la società aquilotta e gli Ultras. Intanto saldati i debiti con l’Asis


di Daniele Loss


TRENTO. Una buona notizia e una cattiva (quest'ultima dipende dai punti di vista). In casa Trento, alla vigilia dell'esordio stagionale contro l'Anaune (che non ha nessuna intenzione di recitare il ruolo di “vittima sacrificale”), le novità non mancano. La buona “nuova” è quella riguardante il debito con Asis: la società di via Sanseverino, per voce del segretario Claudio Dondi, fa sapere che la pendenza nei confronti dell'azienda che si occupa della gestione dei campi sportivi nel comune di Trento relativa alla scorsa stagione è stata saldata nei giorni scorsi. Dunque il debito (circa 39mila euro – il restante debito, quello relativo alla gestione Fattinger per intenderci, è invece oggetto di rateizzazione) per l'utilizzo dei campi da luglio 2012 a maggio 2013 è stato colmato e il sodalizio aquilotto ha firmato il contratto con Asis relativo alla stagione ormai alle porte. Una notizia ottima, soprattutto per Orsini che potrà continuare a lavorare con la squadra senza il rischio di vedersi improvvisamente negati i campi. E, seppur con notevole ritardo, anche una piccola iniezione di fiducia alla squadra: la società si era impegnata a saldare il debito entro fine agosto e così è stato. C'è poi la note “dolente”, almeno dal punto di vista della tifoseria trentina. Come anticipato ieri dal nostro giornale la tribuna Sud dello stadio “Briamasco” resterà sicuramente chiusa al pubblico nella prossima stagione in occasione delle gare interne di campionato e Coppa Italia. Il motivo? “Quello che avete indicato sul giornale” conferma il segretario Dondi, da un mese a questa parte unica voce ufficiale della società del capoluogo. Ovvero il Trento ha deciso d'impedire a chiunque l'accesso alla tribuna Sud per evitare che la parte più “calda” della tifoseria possa contestare in maniera plateale l'operato della società all'interno dell'impianto. Tradotto “in soldoni”, perché di questo si parla, la “Sud” resterà chiusa per evitare al sodalizio di via Sanseverino d'incorrere nelle inevitabili multe che verrebbero certamente comminate dal Giudice Sportivo secondo il principio della “responsabilità oggettiva” in seguito, ad esempio, al lancio di fumogeni sulla pista d'atletica o sul campo di gioco. Se da un lato la decisione della società è pienamente comprensibile (i soldi sono pochi e vanno centellinati: spenderli in multe sarebbe assurdo), dall'altro viene spontaneo chiedersi come mai il Trento abbia deciso, utilizzando un espressione forte, “di prevenire senza provare a curare”. In poche parole: perché non incontrare la tifoseria, almeno quella organizzata, per discutere della questione e stabilire così un contatto diretto tra la dirigenza e gli ultras? Il distacco tra i supporters e la squadra è evidente e la testimonianza è lo scarsissimo seguito che hanno avuto Orsini e i giocatori nel corso delle prime uscite stagionali. I cinquanta spettatori presenti in tribuna domenica pomeriggio (tardo) in occasione dell'amichevole contro il Gardolo (a Pergine ce n'erano 150, a Mezzocorona circa il doppio) sono la perfetta sintesi di quello che è il rapporto tra il Trento Calcio e la “sua” gente. Un rapporto ormai completamente deteriorato, destinato a peggiorare nel tempo se qualcuno (ma, francamente, chi potrebbe essere la persona giusta per riaprire un dialogo con la tifoseria?) non interverrà celermente.













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