Trento, obiettivo quart’ultimo posto per il ripescaggio

Bizzozzero ne è certo: «Se riuscissimo a metterci dietro Mezzocorona e San Giorgio non ci sarebbero problemi»



TRENTO. Sul monitor non è ancora apparsa la scritta “game over” perché la matematica non ha ancora emesso il proprio verdetto. La logica, però, dice che il Trento è spacciato. A dare il colpo di grazia agli aquilotti è stata la Fersina, in attesa della decisione del Giudice Sportivo sul “caso Loiacono”. Per ora il risultato è sospeso e dunque, ad oggi, i gialloblù sono penultimi in classifica dietro a Mezzocorona e San Giorgio e davanti solamente ai ragazzini del Sant'Angelo. La salvezza diretta è ormai fuori portata (c'era chi, sino a qualche settimana fa, ci credeva ancora), i playoff ormai un miraggio e, paradossalmente, al Trento potrebbe non bastare vincere tutte e cinque le partite ancora in programma (alzi la mano chi ci crede).

Il “patron” Bizzozzero, l'unico dirigente che si spende e spende per la società, vuole però raggiungere almeno il quart'ultimo posto. Il motivo? Semplice: secondo l'imprenditore milanese riuscire a mettersi alle spalle tre formazioni (Sant'Angelo, Mezzocorona e San Giorgio, da questo non ci si scappa) varrebbe quanto una polizza sulla vita. Ovvero ripescaggio assicurato per la prossima stagione e Trento nuovamente in serie D, nonostante la terza retrocessione di fila.

«Se arrivassimo penultimi – spiega Bizzozzero – le cose si complicherebbero parecchio, ma se dovessimo arrivare quart'ultimi non ci sarebbero problemi. Io l'ho detto e lo ripeto: al Trento tengo tantissimo e non mollerò. La mia intenzione è quella di fare una grande squadra in Serie D».

Questo è quanto affermano nelle stanze dei bottoni gialloblù, ma attenzione perché, quando si parla di ripescaggi, sarebbe meglio non vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. Quante squadre non s'iscriveranno al prossimo campionato e quante di Lega Pro chiuderanno bottega e chiederanno di ripartire dal massimo torneo dilettantistico? Tante, poco ma sicuro, e quindi meglio essere prudenti. Meglio dunque aspettare e monitorare, ma in via Sanseverino sono specialisti nel partire in quarta (la storia della fusione con la Tritium insegna), salvo poi essere costretti a brusche retromarce. Lo step successivo sarebbe quello di ragionare sull'eventuale ripescaggio: giusto o sbagliato, dopo una simile stagione, chiedere di essere riammessi in Serie D? Con quali prospettive e, soprattutto, con quale dirigenza? Bizzozzero dice di non voler mollare la presa (e c'è da credergli, altrimenti perché starebbe investendo così tanto nella società?) ma, senza una componente trentina “di peso” (a livello economico, soprattutto), il rischio è quello di andare incontro ad un'altra stagione di sofferenza. A ragione sono in tanti a domandarsi se, arrivati a questo punto, non sarebbe il caso di ripartire dall'Eccellenza (che è diventata ormai la categoria del Trento) con una squadra composta prevalentemente da giocatori della provincia.

Intanto dal vicino Veneto giunge notizia che la Sambonifacese, dopo la sconfitta contro il Belluno, ha richiamato in panchina Stefano De Agostini, l'ex allenatore del Mezzocorona esonerato in autunno. Gianni Migliorini, che dal campo era passato alla panchina, è stato sollevato dall'incarico e la società (di cui fa parte Dusi, ex dg aquilotto) ha scelto di puntare nuovamente su De Agostini. Per la serie “l'usato sicuro” è meglio che un qualsiasi salto nel vuoto.

Che qualcuno in via Sanseverino prenda nota. (d.l.)

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