Tornei a squadre, cambia tutto 

Tennis/A1, A2 e B in campo a luglio. Sterni (Ata Battisti): «L’anticipo crea problemi contrattuali, tre giornate sono poche, noi giochiamo da 11 anni indoor». Fusco (Argentario): «Rischiavamo di perdere un anno, adattiamoci». Gatto (Ct Trento): «La formula classica era impossibile»


DANIELE PERETTI


Trento. Sia l’anticipo da ottobre a luglio che le nuove regole con le quali andranno ad iniziare i campionati di serie A1, A2 e B, fanno discutere.

Qui Ata Battisti Trentino

«Si è creata una situazione che non ci piace – esordisce Marlon Sterni, tecnico dell’Ata Battisti – L’anticipo crea problemi per i contratti dei giocatori che iniziavano a ottobre e prevedevano almeno sei partite. A luglio c’è la concomitanza con altre Serie A europee e i giocatori stranieri potrebbero non essere disponibili. Senza contare che con solo tre giornate si potrebbe mettere in discussione anche la convenienza economica dei contratti stessi».

Poi ci sono le nuove regole. «Nel nostro caso sono 11 anni che giochiamo indoor in un impianto in regola con le disposizioni della Provincia, ma per la Fit si può giocare solo Open: abbiamo chiesto la deroga, staremo a vedere».

Di fatto con partite di sola andata, saranno tutti incontri secchi: «Un altro cambiamento radicale, sommato al terzo set che sarà di fatto un tie break, ci aspetta un campionato completamente nuovo per il quale è impossibile fare pronostici».

Qui Argentario

Per Sisto Fusco dell’Argentario è meglio adattarsi alle nuove regole, piuttosto che non giocare: «Il rischio concreto era quello di perdere un anno, in questo modo l’attività agonistica non s’interrompe, pur costringendo le società ad un adattamento forzato».

Qui Circolo Tennis Trento

Sulla stessa falsariga anche Gianluca Gatto del Ct Trento: «Ci siamo trovati in uno stato di necessità nel quale era impossibile programmare, ma non si poteva nemmeno riproporre la formula degli anni scorsi». Cosa le piace meno delle nuove regole? «La mancanza del campo sostitutivo mi lascia perplesso, come qualche dubbio me lo dà l’inizio delle partite alle 15. D’accordo che saranno incontri più brevi, però giocando alla mattina ci potevano essere ad esempio, maggiori possibilità che il tempo potesse cambiare».

Molti dubbi anche sul super tie break : «Diciamo che in Germania è in uso ormai da molti anni e di certo velocizza le partite, perché di fatto non si gioca il terzo set. Nel doppio sostanzialmente non cambia nulla, mentre può incidere molto di più nel singolo dove tra le altre cose, è una novità assoluta».

Le nuove regole modificheranno gli allenamenti ? «Sostanzialmente cambia poco. Anzi giocando meno è favorito chi conferma i carichi di lavoro degli scorsi anni».

Invece cosa cambia nei rapporti contrattuali con i giocatori ? «Sarà più difficile allestire dei roster di livello e di certo il rischio di concomitanza con incontri internazionali sarà decisamente più alto. Potrebbero essere favorite quelle società che possono contare su un vivaio di livello, ma sarà anche un modo per contenere le spese. Ci saranno minori costi di trasferta, i giocatori stessi dovranno contenere le richieste economiche e in un momento in cui le società devono affrontare delle notevoli difficoltà finanziarie, questo nuovo assetto potrebbe aiutare».

I rapporti con gli sponsor

Come potrebbero cambiare i rapporti con gli sponsor lo chiediamo al presidente dell’Ata Battisti Renzo Monegaglia: «Sarà una trattativa del tutto nuova. Penso che nei rapporti consolidati non cambierà molto. Di certo giocare tre giornate al posto di sei non è la stessa cosa e, in un momento di difficoltà generale, ci potremmo ritrovare ad affrontare problematiche nuove».

Di certo una formula rivoluzionaria che potrà essere giudicata solo a campionato concluso. Si giocherà con accesso al campo gara solo una mezz’ora prima dell’inizio della partita, senza l’uso degli spogliatoi e, come nel caso dell’Ata Battisti, le regole federali si scontrano con quelle locali. Ma su tutto manca l’autorizzazione governativa.

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