Si salirà ad Anterselva e San Martino 

Confermate le nostre anticipazioni. Il 29 maggio partenza da Commezzadura, il giorno dopo da Valdaora


di Maurizio Di Giangiacomo


Ci abbiamo quasi azzeccato. Ci sono la Commezzadura-Anterselva e la Treviso-San Martino di Castrozza, come anticipato dall’Alto Adige e dal Trentino, in programma rispettivamente il 29 ed il 31 maggio 2019, 17esima e 19esima frazione della Corsa Rosa numero 102. Abbiamo sbagliato solo la sede di partenza della tappa che sta in mezzo, quella di giovedì 30 maggio, che partirà da Valdaora (e non da Dobbiaco) e si concluderà – quasi sicuramente con una volata – a Santa Maria di Sala.

Detto che sono i ciclisti (e non le altimetrie) a decretare la severità e la spettacolarità delle tappe, diciamo anche che le due frazioni regionali non saranno le più dure del prossimo Giro d’Italia. Con 3.000 (Commezzadura-Anterselva) e 2.850 (Treviso-San Martino di Castrozza) metri di dislivello, sono “sorelle” minori delle terribili Pinerolo-Ceresole Reale (4.500), Saint Vincent-Courmayeur (4.000), ma soprattutto della Lovere-Ponte di Legno (5.700 metri di dislivello con il Gavia e il Mortirolo più difficile, preso da Mazzo), che le precederanno, e della Feltre-Croce d’Aune (5.200 metri con i “nostri” Rolle e Manghen) che le seguirà.

Ovviamente, l’altimetria non è l’unico parametro con il quale chi le finanzia “misura” la bontà di una tappa: nel caso dell’Alto Adige, ad esempio, è chiara l’operazione di marketing in favore dei Mondiali di biathlon del 2020; in quello del Trentino, assieme alla volontà di venire incontro alle esigenze di Rcs – partner anche al Festival dello Sport – si è tenuto conto di una sorta di “rotazione” tra i comprensori turistici. Evidentemente, era il turno del Primiero.

Il Giro d’Italia 2019 è stato presentato ieri negli studi Rai di via Mecenate, a Milano, alla presenza dell’ultimo vincitore Chris Froome, del campione italiano Elia Viviani e del trentino Gianni Moscon. La prossima edizione della Corsa Rosa sarà praticamente tutta italiana, con un unico sconfinamento nella Repubblica di San Marino. Tre cronometro, 6 tappe adatte ai velocisti, 7 di media difficoltà e 5 di alta difficoltà. Saranno 7 gli arrivi in salita, comprese le 2 cronometro di Bologna e San Marino. Partenza dal capoluogo dell’Emilia-Romagna e chiusura a Verona con passerella finale nell’Arena, entrambe cronometro individuali, come in occasione del successo di Francesco Moser, nel 1984. La Cima Coppi sarà il Passo Gavia con i suoi 2.618 metri, la Montagna Pantani il Mortirolo e la tappa Bartali la Bologna-Fucecchio. Omaggio a Coppi nel centenario della nascita con l’arrivo a Novi Ligure e la Cuneo-Pinerolo. L’arrivo a L’Aquila – a 10 anni dal terremoto – sarà uno dei momenti più emozionanti del Giro. La Corsa Rosa ricorderà anche personaggi e luoghi che hanno fatto la storia passata e recente del Paese come il “genio” di Leonardo da Vinci a 500 anni dalla morte o il giornalista Indro Montanelli, a 110 anni dalla nascita a Fucecchio. L’arrivo a Pesaro ricorderà il grande compositore Gioacchino Rossini.

LE TAPPE REGIONALI. Entrando nel dettaglio delle tappe regionali, la 17esima, il 29 maggio (180 km, 3.000 metri di dislivello), scatterà da Commezzadura, esattamente da Daolasa, sede dei Mondiali di mountain bike, in Val di Sole: discesa fino al ponte di Mostizzolo, per poi risalire la Val di Non fino al passo della Mendola (1.363 metri s.l.m.); passaggio a Bolzano da dove si punterà a Bressanone, e qui si ricomincerà a salire: Naz, Terento, discesa fino a Brunico e da qui sarà tutta salita fino all’arrivo, posto appunto allo stadio del biathlon di Anterselva (1.635). Il giorno dopo, 30 maggio, partenza da Valdaora e tracciato sul territorio regionale fino a Carbonin, prima della lunga discesa fino a Santa Maria di Sala. La 19esima tappa, il 31 maggio (151 km, 2.800 metri di dislivello), scatterà invece da Treviso: prima della salita finale a San Martino di Castrozza (1.478 metri s.l.m.), proporrà le asperità del Montello (Santa Maria della Vittoria) e di passo San Boldo, come peraltro avevamo già anticipato qualche giorno fa. Anche alla presentazione di ieri, è stata definita una tappa da passisti-scalatori. Decisamente più impegnativa quella del giorno dopo, la 20esima tappa del 1° giugno, da Feltre a Croce d’Aune-Monte Avena (193 km, 5.200 metri di dislivello), partenza e arrivo nel Feltrino, ma con due salite trentine che hanno scritto la storia del Giro d’Italia: dopo Cima Campo (1.425 metri s.l.m.) e prima dell’arrivo a Croce d’Aune (1.225), i ciclisti scenderanno in Tesino e passeranno da Telve per affrontare passo Manghen (2047 metri s.l.m.), approdare in Val di Fiemme e da lì dare l’assalto a passo Rolle (1.980). Due salite che avremmo preferito vedere inserite nelle tappe regionali.

@mauridigiangiac. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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