Pugilato 

Si chiude pari la sfida fra Tyson e Jones Jr

Los angeles (u.s.a.). Non c'è vincitore nella notte di stelle allo Staples Center di Los Angeles: termina in parità l'incontro di boxe tra Mike Tyson e Roy Jones Jr. Nella notte italiana fra sabato e...



Los angeles (u.s.a.). Non c'è vincitore nella notte di stelle allo Staples Center di Los Angeles: termina in parità l'incontro di boxe tra Mike Tyson e Roy Jones Jr. Nella notte italiana fra sabato e ieri finisce in pareggio il ritorno sul ring di “Iron” Mike, a 15 anni di distanza dal ritiro ufficiale dal pugilato professionistico, nel match esibizione con Roy Jones Jr. Ma Tyson, 54 anni, e Jones, 51, hanno dimostrato aggressività e voglia di lottare fino all'ultimo degli otto round, ciascuno dalla durata di due minuti. I due ex campioni si sono battuti al massimo, con l'obiettivo di vincere e mostrare al mondo di essere due leggende senza tempo. Obiettivo in ogni caso centrato, nonostante il verdetto di pareggio da parte dei giudici Wbc che forse lascia qualche rimpianto ai due contendenti.

I cartellini della sfida fra Tyson e Jones (che ha combattuto utilizzando guantoni gialloviola in onore di Kobe Bryant) sono stati compilati in modalità remoto, da tre ex campioni come Christy Martin, Vinny Pazienza e Chad Dawson che non erano presenti ma hanno seguito in tivù la singolare sfida, arbitrata da Ray Corona che aveva il mandato di interrompere il confronto in qualsiasi momento se ci fosse stato qualche rischio di troppo per i contendenti.

Alla fine Tyson non è sembrato troppo convinto dal verdetto. «Pensavo di aver vinto, e in maniera netta - il commento -, però va bene anche così. Ho intrattenuto la folla che ci ha visto in televisione, e questo è ciò che importa. Non si trattava di combattere per un titolo ma per uno scopo umanitario. Roy ha smesso di combattere solo da tre anni ma aveva paura di farsi male. Io non combattevo da 15 anni e non sono andato male, considerato che il match l'ho fatto io». E poi una dedica speciale: «La mano di Dio, Maradona ci ha lasciato. Nel 1986 abbiamo vinto entrambi i nostri campionati mondiali. Era uno dei miei eroi, e un amico. Lo rispettavo tanto, e ci mancherà».

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