Rapporti tesissimi per l’addio alla Nazionale

TRENTO. Matey Kaziyski giocherà regolarmente con l'Itas Diatec domani, ma certo è che la sua situazione in Bulgaria è tutt'altro che semplice. Il caso legato alla richiesta della Federvolley bulgara...


di Nicola Baldo


TRENTO. Matey Kaziyski giocherà regolarmente con l'Itas Diatec domani, ma certo è che la sua situazione in Bulgaria è tutt'altro che semplice. Il caso legato alla richiesta della Federvolley bulgara di legarlo, di fatto, nuovamente a vita al suo ex club, lo Slavia Sofia, sta facendo sempre più discutere. Dalla capitale bulgara vorrebbero il 35% di ogni compenso percepito dal capitano trentino dal 2007 fino a quando giocherà, ma la vicenda non è chiarissima.

Ivan Seferinov, presidente dello Slavia Sofia, nega di aver mai chiesto nulla del genere, alcuni consiglieri federali dicono che un simile provvedimento non è mai stato discusso nel consiglio, altri invece vedono questo provvedimento come un atto di giustizia perché, come riporta la stampa bulgara, «i diritti su Matey erano dello Slavia».

Insomma, un gran bel pasticcio. La Federazione bulgara poi è quella che, insieme all'Italia, si è candidata per ospitare congiuntamente gli Europei maschili del 2015. Cosa ne pensa allora di questa vicenda il presidente federale Carlo Magri? «Non conosco nel dettaglio la situazione – commenta il numero uno di via Vitorchiano – noi con la Federazione bulgara abbiamo un ottimo rapporto. Negli Stati Uniti, al congresso mondiale della Fivb, Diego Mosna ha parlato con i vertici della loro federazione e mi sembrava tutto ormai risolto. Di certo per noi come Fipav tutta la vicenda si è conclusa nel momento in cui la Federvolley bulgara ci ha inviato il transfer del giocatore per permettergli di giocare in Italia. Il resto penso siano problemi interni della federazione bulgara».

Ieri lo stesso Kaziyski è stato intervistato da alcuni giornali e tv bulgari su questa vicenda ed ha ricordato il tentativo della Federvolley bulgara di squalificarlo, richiedendo almeno in un paio di occasioni un intervento in questo senso da parte della Fivb, la Federazione mondiale. La quale però ha ritenuto di non esserci motivazioni per intervenire, ritenendo la vicenda una cosa interna alla federvolley di Sofia.

«Io stesso e la Fipav abbiamo lavorato in tal senso, ovvero risolvere gli eventuali contrasti fra Trento e la Federazione bulgara – prosegue Magri – ma per noi ora la vicenda è conclusa. Kaziyski è un grande giocatore, gli auguro di tornare in Nazionale».

Sul “banco degli imputati” di questa vicenda alquanto ingarbugliata c'è il vincolo a vita che vuole la società di origine percepire una percentuale su tutti gli emolumenti del suo giocatore, ovunque questo giochi. Una norma antistorica che era stata tirata in ballo già cinque anni fa, nell'estate del 2007, quella che vide Kaziyski lasciare la Dinamo Mosca (dietro regolare pagamento della cifra di svincolo prevista nel suo contratto con i russi) ed abbracciare la Trentino Volley. La norma, allora ritenuta nulla, sarebbe stata reintrodotta dalla Federazione di Sofia con una nuova delibera. Ed ora tutto passerà nelle mani dei legali, per tornare a studiare una vicenda che sembrava ormai chiusa.

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