«Problemi finanziari per le società nel medio periodo»

Trento. Il basket trentino s’interroga sul proprio futuro. Dichiarati conclusi tutti i campionati regionali, si sta ora valutando su quali basi potranno ripartire i programmi: i problemi non sono...



Trento. Il basket trentino s’interroga sul proprio futuro. Dichiarati conclusi tutti i campionati regionali, si sta ora valutando su quali basi potranno ripartire i programmi: i problemi non sono tanto per il basket giocato, quanto nel districarsi fra regole e normative che prevedono solo il regolare svolgimento dell’attività agonistica e non una sua sospensione.

Mauro Pederzolli, presidente Fip Trentino, partiamo dalla serie D: sarà promossa la prima classificata al momento dell’interruzione ?

“Tutto dipende da cosa deciderà Roma. Se fosse possibile riprendere a giocare entro la metà di maggio, si potrebbe organizzare un torneo non ufficiale, la cui vincitrice potrebbe essere la squadra che andrà allo spareggio. Oltre quella data, è impossibile pensare di entrare in palestre che non sono attrezzate per un’attività estiva. Il problema non è la ripartenza, ma quando ci sarà la possibilità di aggregarsi. Prevedo tempi ancora lunghi”.

C’è poi il problema delle normative federali.

“Un grosso ostacolo, il cui superamento dipende da come verrà considerata questa stagione. Se, pur con categorie che hanno giocato poche partite, la si considererà uguale alle altre, si possono prendere delle decisioni. In caso contrario si deve pensare a specifici provvedimenti”.

Qualche esempio?

“Per i giovani c’è la regola della Formazione Italiana, che prevede di aver giocato quattro campionati dai 16 ai 20 anni. Se portiamo l’obbligo a tre, dai 19 ai 20 anni, il giocatore cosa fa? Si dovrebbe ripristinare il campionato Under 20. C’è chi pensa ad un cambio delle categorie Under: non più 12 – 14 e 16, ma 13 – 15 e 17. Alla fine il titolo sportivo in se stesso è il problema minore”.

La ripresa dei campionati a settembre come la vede?

“Spero che si possa parlare di ripresa regolare, ma temo che sarà più concreta una soluzione intermedia, tipo le porte chiuse. Poi bisognerà capire la situazioni delle regioni più colpite: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna in quali condizioni saranno?”

Potrebbero anche scomparire delle società?

“Come Federazione abbiamo un piano di supporto e i Comitati regionali interverranno nelle situazioni più difficili. Già adesso, se sono stati fatti dei versamenti (tipo tasse gara) per servizi che non ci sono stati, vengono considerati anticipi per la prossima stagione”.

Teme problemi economici diffusi?

“Nell’immediato forse no, ma nel medio periodo si potrebbero creare delle nuove situazioni che potrebbero mettere in difficoltà le società. I presidenti dei Comitati regionali sono in collegamento costante per arrivare a decisioni comuni. Ovviamente tutto parte dal destino della serie A, definito il quale, a cascata saranno definite le situazioni di tutti gli altri campionati”.

Prima che tutto si fermasse, come valutava il campionato di serie D?

“Bene, specialmente per l’impatto che hanno avuto le matricole. Eravamo vicini all’ufficializzazione del terzo Girone Veneto. Con la promozione diretta e con l’arrivo di Villazzano e Avio la serie D a 12 squadre era ad un passo”.

E il movimento nel suo complesso?

“Abbiamo mantenuto costante il numero dei tesserati con una nuova squadra iscritta: Lupo Basket che fa minibasket a Trento. 30 sono le società in Trentino e 14 in Alto Adige per una presenza su tutto il territorio, a parte Val di Non e Val di Sole ”. D.P.













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