Pro Trento e gruppo Giacca all’asta l’uno contro l’altro

Calcio. Frattura insanabile tra i tifosi e l’imprenditore: il 26 giugno potrebbero partecipare entrambi alla gara per l’acquisizione del titolo sportivo gialloblù


di Daniele Loss


TRENTO. C'eravamo tanto amati. Che l'idillio tra il Comitato Pro Trento e la cordata d'imprenditori locali guidata da Mauro Giacca fosse finito era ormai cosa nota. Avevamo già raccontato che la riunione tenutasi all'inizio della scorsa settimana si era conclusa con una frattura che difficilmente, avrebbe potuto essere ricomposta. Così è stato e adesso le due realtà si ritrovano l'una di fronte all'altra. In un comunicato emesso ieri pomeriggio il Comitato Pro Trento esplicita che «abbiamo ricevuto in questi giorni tanti inviti a proseguire comunque nel nostro cammino e grazie anche alle offerte di alcuni sponsor di rilievo, convinti della bontà del nostro progetto, stiamo valutando anche la nostra partecipazione all'asta per l'acquisizione del titolo sportivo del Trento Calcio 1921, prevista per il prossimo 26 giugno. In caso di non acquisizione del titolo riterremo conclusa la nostra esperienza e procederemo al rimborso delle quote versate ai legittimi titolari».

Anche Mauro Giacca e il gruppo d'imprenditori che si sono raccolti attorno a lui, con l'appoggio di Giorgio Fracalossi, presidente della Cassa Rurale di Trento e l'operatività di Fabrizio Brunialti, che sarà il direttore generale della nuova società, saranno presenti all'asta con il preciso obiettivo di acquisire il titolo sportivo e ripartire con ambizioni di vittoria dalla Promozione. Con Pippo Moratti allenatore, visto che il tecnico noneso ha deciso di sposare il progetto di Giacca e dei suoi collaboratori.

Come si è arrivati alla spaccatura? Le versioni sono ovviamente molto diverse. Il Comitato Pro Trento parla di «una lunga serie di atteggiamenti poco limpidi e azioni da parte di soggetti esterni, spesso con fini personalistici ed in disaccordo con il Comitato, ha inoltre inciso negativamente sul progetto di creazione della squadra della città, snaturandone il senso e la trasparenza», mentre la cordata di Giacca sostiene che alla base della spaccatura vi sono «la totale rigidità, la non disponibilità al dialogo con chi sarebbe stato pronto a sostenere economicamente il progetto a parte del Comitato Pro Trento».

Appuntamento, dunque, al giorno di San Vigilio nello studio del curatore fallimentare. Ma, attenzione, perché poi la “palla” passerà alla Figc di Trento: l'acquisizione del ramo d'azienda, nel quale è compreso ovviamente anche il titolo sportivo, non consegna la certezza che la nuova società venga ammessa al campionato di Promozione. Quello lo deciderà la Figc che, come è noto, ha potere di veto.

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