Prime spine per il nuovo Trento

Calcio Serie D. Tempi stretti, ultras in fermento, derby De Paola-Cortese. E rispunta il Mezzo


di Daniele Loss


TRENTO. Tempi stretti, un progetto chiaro in testa ma i contrasti non mancano. Che la Fersina Perginese si trasferirà a Trento e cambierà la propria denominazione sociale in A.C. Trento è ormai chiaro. Bisogna farlo in fretta (meno di una settimana) e contestualmente procedere alla chiusura del Trento Calcio 1921 srl che, di fatto, sparirà dal panorama calcistico nazionale. Il Naturno festeggia (sarà recuperato in Eccellenza), a Pergine e in via Sanseverino si fa la corsa contro il tempo per preparare tutta la documentazione necessaria all'operazione.

Intanto, tanto per restare in tema di serie D, a Mezzocorona si è deciso di cambiare strada: la domanda di ripescaggio verrà presentata (e, con 39 punti, le possibilità che la società rotaliana venga recuperata in Serie D sono concretissime) e si ripartirà con una squadra giovanissima, che verrà guidata da Loris Bodo o Totò Improta.

Già, l'allenatore. Anche a Trento le cose non sono troppo chiare. Almeno non per tutti: Daniele Bizzozzero, che della nuova società sarà il “patron”, e di fatto pure il direttore sportivo con la consulenza di Davide Raineri (in queste ore stanno trattando l'ingaggio dell'attaccante Fabio Cristofoli e del difensore Davide De Angeli, entrambi ex Olginatese), non ha dubbi: il tecnico dell'Ac Trento sarà Luciano De Paola, anche se la parte “trentina” (Peghini che, seppur per poco, sarà presidente, e Moser) spinge per portare nel capoluogo Roberto Cortese, reduce da una super stagione alla Fersina. Quello che è poco ma sicuro è che la nuova società dovrà fare i conti con una piazza in fermento. Ieri gli Ultras '78 hanno emesso un lungo comunicato dal quale estrapoliamo due passaggi significativi. «Il messaggio dunque che vogliamo ribadire, oggi come ieri (il riferimento è al progetto “Trentino Calcio”, ndr), – si legge nel documento – è lo stesso: il Trento non si svende, non si svilisce, non si crea nessun nuovo brand, nessuna realtà di plastica sarà mai accettata. I tifosi del Trento preferiscono rimanere umili, preferiscono addirittura veder sparire il Calcio Trento pur di non barattare la sua identità in cambio di passeggere vittorie». Ancora: «Il marchio “Trento” non va cambiato. Va anzi rafforzato ridandone la dignità sportiva. Il messaggio è chiaro: i colori sociali del Trento sono il giallo scuro e il blue navy: il nome è “Trento”; la squadra gioca al “Briamasco”. Chiunque sposi questi semplici dettami sarà il benvenuto. Chiunque tradisca questi sentimenti sarà osteggiato».

Oggi, intanto, ultime gare della stagione: la partita di Seconda Categoria tra Trilacum e Virtus Giudicariese potrebbe valere molto. Se il “Mezzo” sarà ripescato, a ruota ne beneficeranno Baone, Virtus Trento e, appunto, la vincente della sfida di stasera.

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