Parla Mosna: «In prima fascia anche senza fare spese folli»

Il presidente della Diatec: «Abbiamo speso due milioni e mezzo in meno del passato»



TRENTO. Diego Mosna si coccola la sua creatura e quel secondo posto nella classifica di serie A1 sul quale in pochi avrebbero scommesso solamente pochi mesi fa. Invece la vittoria contro Piacenza lancia Trento proprio in mezzo alle due protagoniste annunciate, ovvero Macerata e la Copra. «Quella con Piacenza di domenica è stata una vittoria molto importante sotto diversi aspetti – esordisce il numero uno della società di via Trener – il primo di questi è, ovviamente, la classifica. È un risultato che ci mette nella fascia alta di questo campionato, questa graduatoria era difficilmente pronosticabile qualche mese fa. Ma è importante anche perché abbiamo visto la squadra giocare su alti livelli durante tutto il corso della partita, senza alti e bassi».

Lei è più sorpreso o più soddisfatto per quanto questo gruppo sia riuscito a bruciare le tappe?

«Sono molto soddisfatto. Un valore aggiunto credo siano stati Michieletto e Serniotti: quando hanno costruito la squadra in estate hanno saputo scegliere i giocatori giusti sui quali puntare, costruendo una squadra di qualità in linea con quello che era il nuovo budget societario. Quando hanno disegnato questa squadra avevano visto il potenziale che poteva avere».

A proposito di budget, quest'anno su che valori si attesta?

«Siamo attorno ai tre milioni e mezzo complessivi, in base ad alcune piccole variabili viaggiamo fra i tre ed i tre milioni e mezzo di euro».

Con un taglio quindi di quanto rispetto al passato?

«Siamo attorno, almeno, ai due milioni e mezzo in meno rispetto al passato».

Nuovi sponsor o soci all’orizzonte?

«Continuiamo a lavorarci in modo certosino, ma per adesso speranze tante, certezze ancora nessuna».

Questi risultati possono essere di aiuto per avvicinare nuovi partner?

«È chiaro che questi risultati oltre ogni aspettativa possono essere un volano importante. Speriamo in una risposta di sponsor e pubblico nel prosieguo della stagione, per quel che riguarda me invece sono già proiettato sulla prossima. Questa stagione, infatti, dal punto di vista societario è avviata e consolidata. Stiamo già iniziando a lavorare per gli anni futuri, un lavoro più complesso e delicato, spero che i risultati ci diano una mano».

Però questa prima parte di stagione più che positiva per la Diatec è la dimostrazione che si può vincere senza spendere cifre esorbitanti.

«Credo che una parte fondamentale di questi ottimi risultati siano dovuti alla scelta dei giocatori, si è puntato sui ragazzi giusti. Inoltre questi sono i frutti dei tanti anni nei quali abbiamo lavorato in modo importante nel settore giovanile. È molto costoso per le società, ma se ne vede l'importanza grazie alla crescita di ragazzi come Lanza o Fedrizzi. Senza dimenticare un altro aspetto che è l'inserimento nel sociale della nostra società, sia a livello di prima squadra che a livello giovanile una società sportiva deve sapersi inserire al meglio in ogni livello del tessuto sociale».

Alla luce dei risultati raggiunti in questa prima parte di stagione si è pentito di alcuni investimenti importanti fatti nel passato?

«No, perché non ricordo grandi errori negli investimenti per quel che riguarda la squadra. Qualche giocatore possiamo averlo sbagliato anche noi, ma nel complesso siamo sotto la media. E poi dipende sempre dal contesto, dalla situazione o dall'annata di un giocatore, da chi è l'allenatore, le avversarie... Ci sono insomma tante variabili. Anche le aziende tradizionali sono in crisi, è normale quindi cercare di fare del proprio meglio in base a quelle che sono le disponibilità».

Su quale risultato metterebbe subito la firma?

«La vittoria della Champions, firmerei subito».

E nell'immediato futuro?

«Solo un po' di tempo per potersi allenare. Questa squadra ha ancora margini di crescita, esperienze da fare ed alcune cose da consolidare. Bisogna abituarsi a giocare con tanto pubblico, con tanta pressione addosso, tanto per fare degli esempi. Per adesso ci godiamo questa partita vicina alla perfezione, nella quale sono stato ben lieto di vedere fra i protagonisti alcuni giovani che si stanno assumendo sempre più responsabilità». (n.b.)

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