Pechino 2022

Olimpiadi, quelle qualificazioni anomale degli sciatori del “terzo mondo” 

Federiga Bindi, professoressa universitaria e dirigente dell'Alta Badia Ski Academy ha denunciato su una rivista specializzata le anomalie di alcune gare del circuito minore con atleti più forti scesi lentamente



TRENTO. Nel giorno in cui la Cina alza il velo sul parterre dei leader con in prima fila il presidente russo Vladimir Putin, in vista dell'apertura dei Giochi olimpici invernali, il Covid blocca ufficialmente Valentina Vezzali con un'inattesa stoccata, impedendole di partecipare alla cerimonia in rappresentanza dell'Italia.

La sottosegretaria allo sport e campionessa olimpica con tre ori indivduali di fila sarà sostituita, su richiesta di Palazzo Chigi agli organizzatori cinesi, dall' ambasciatore d'Italia a Pechino, Luca Ferrari, seguendo un modello già visto - sempre a causa del coronavirus - per Paesi come Spagna e Svizzera, a conferma di una situazione pandemica ancora difficile a livello globale. Xi, intanto, ai 'suoi' Giochi avrà oltre 20 leader stranieri, secondo un elenco dato dall'emittente statale Cctv, nel mezzo del boicottaggio diplomatico di Usa e alleati più stretti per le accuse di violazione dei diritti umani nello Xinjiang, a danno della minoranza musulmana uigura. Il presidente cinese ha riservato un trattamento di tutto riguardo al "caro amico" Putin. Secondo il programma attuale, il capo del Cremlino, oltre a partecipare alla cerimonia di un'ora nel pomeriggio del 4 febbraio all'iconico Bird's Nest, "terrà un evento con Xi per rimarcare la solidità dei legami".

Intanto sta montando la polemica sulle discese anomale del circuito minore quello a cui partecipano atleti del “terzo mondo sciistico” ma che danno diritto alla partecipazione ai Giochi a scapito degli atleti di nazioni più blasonate come Austria, Italia, Germani, Francia e Svizzera che quest’anno rispetto alle edizioni precedenti hanno visto ridursi sensibilmente il contingente: l’Italia dello sci maschile è presente con soli sette sciatori.

La polemica è nata dopo un articolo scritto sulla rivista specializzata Skiracing da Federiga Bindi, 54 anni, ex sciatrice, una cattedra all'università di Tor Vergata e dirigente dell'Alta Badia Ski Academy.

La professoressa ha sottolineato le anomalie di tre eventi organizzati tra novembre e gennaio a Dubai, Malbun e Kolasin dove atleti modesti di India, Arabia e Giamaica avrebbero fatto segnare tempi decisamente migliori di sciatori nettamente più forti permettendo ai primi di qualificarsi.

Per ora la Fis non ha preso provvedimenti ma non sono escluse delle azioni.













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